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  • Giovedì 2 febbraio 2012

Il coprifuoco anomalo di Scampia

Lo racconta Roberto Saviano su Repubblica, insieme alla guerra tra clan e alle iniziative dei cittadini per riprendersi il quartiere

Foto LaPressecronaca08 07 2011 Scampia - Napoli - ItaliaOmicidio a Napoli,pregiudicato ucciso con colpi di pistola alla testa Nella Foto Forze dell' ordine sul luogo dell'omicidio
Foto LaPressecronaca08 07 2011 Scampia - Napoli - ItaliaOmicidio a Napoli,pregiudicato ucciso con colpi di pistola alla testa Nella Foto Forze dell' ordine sul luogo dell'omicidio

Roberto Saviano su Repubblica di oggi fa il punto della situazione su quanto accade a Scampia, il quartiere nella periferia nord di Napoli del quale si parla da qualche giorno – soprattutto sui social network, e Saviano lo dice – per via del presunto coprifuoco imposto dalla camorra ai cittadini e ai negozianti.

Accade che un ordine dato da un clan imponga il coprifuoco e che il resto del Paese quasi non se ne accorga. Accade a Secondigliano, Scampia, Melito, Giugliano, in un territorio che raggiunge quasi 300 mila persone. I clan danno l’ordine: entro le sette, sette e mezza di sera bisogna chiudere i negozi. Entro le otto tornare a casa. I bar al massimo entro le 22 devono avere le saracinesche chiuse.

Accade anche che si dica dopo poco che questo coprifuoco non esiste, che è un inutile allarmismo, un’invenzione. Le associazioni si spaccano, i magistrati indagano, i messaggi di diverso segno iniziano a diffondersi.

È un coprifuoco anomalo. Lo consigliano piuttosto che imporlo. Lo consigliano caldamente. E il calore dell’intimidazione prevede un’unica cosa: dichiarazione di guerra. Le ragioni del coprifuoco sembrano infatti le ragioni tipiche di ogni conflitto, e siccome nel 2004 la faida che scoppiò interna al clan Di Lauro di Secondigliano generò molti morti innocenti, questa volta i clan chiedono a chi vive lì di non diventare un bersaglio sbagliato. O forse non lo chiedono affatto. Accade che le persone si comportino così sentendo paura e basta.

Eppure quasi nessuno parla di quel che accade. Il destino della battaglia alle mafie è sempre identico. Diventano grimaldello utile quando le parti politiche si scontrano e quando invece l’attenzione si sposta su altro decadono dall’attenzione pubblica. Eppure il più grande tesoro da poter far tornare nelle risorse dello Stato è proprio quello delle mafie. In questo caso Twitter sta dando il suo contributo. Pina Picierno, deputata del Pd, ha dato avvio con un tweet a un movimento spontaneo che, sulle orme di OccupyWallStreet, invita a riprendere il controllo delle strade di Scampia, a sottrarle a chi sente di possederle e di poterne disporre liberamente.

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