Fitch ha abbassato il rating dell’Italia

Dopo il downgrade di Standard & Poor's, anche l'agenzia di rating francese ha abbassato la valutazione del nostro debito pubblico di due gradini, da A+ a A-

L’agenzia di rating Fitch ha annunciato oggi di aver terminato la revisione delle valutazioni di rischio (rating) dei debiti pubblici di sei paesi dell’area euro, che aveva iniziato lo scorso 16 dicembre. La revisione ha portato all’abbassamento (downgrade) delle valutazioni per cinque paesi, inclusa l’Italia (che è stata abbassata di due gradini) mentre il rating dell’Irlanda non è stato modificato. Lo scorso 13 gennaio, l’agenzia di rating statunitense Standard & Poor’s aveva annunciato l’abbassamento del rating di nove paesi europei. Fitch è l’unica delle tre principali agenzie di rating mondiali (le altre sono Moody’s e Standard & Poor’s) che non è di proprietà statunitense: anche se le sue sedi principali sono a New York e a Londra, appartiene al gruppo finanziario francese FIMALAC, con sede a Parigi.

Le modifiche alle valutazioni sulla tenuta del debito pubblico a lungo termine annunciate da Fitch sono:

– il Belgio è passato da AA+ a AA;
– Cipro è passato da BBB a BBB-;
– l’Irlanda è stata confermata a BBB+;
– l’Italia è passata da A+ a A-;
– la Slovenia è passata da AA- a A;
– la Spagna è passata da AA- a A.

Per tutti gli stati è stato mantenuto un outlook negativo, ovvero una previsione pessimistica per il prossimo futuro e “una possibilità leggermente superiore al 50% di un’ulteriore retrocessione nell’arco dei prossimi due anni”.

Nel comunicato che espone le motivazioni generali della decisione (Fitch ha annunciato che a breve saranno presentate anche le valutazioni che riguardano i singoli stati, l’agenzia spiega che

questa revisione di un gradino [nella scala delle valutazioni] è stata applicata a Belgio, Italia, Slovenia e Spagna, ma non a Cipro e all’Irlanda, dato che la loro perdita di accesso al mercato è già stata dimostrata dal loro bisogno di supporto ufficiale/bilaterale e viene già riflessa dal loro basso rating nelle valutazioni di investimento. L’abbassamento della valutazione per Cipro, e l’ulteriore abbassamento di un gradino per le valutazioni di Italia, Spagna e Slovenia (che complessivamente sono state riviste al ribasso di due gradini ciascuna) riflettono preoccupazioni specifiche per ogni paese, collegate in primo luogo al settore bancario per Cipro e Slovenia; a un cambiamento avverso nel differenziale di crescita dei tassi di interesse (e quindi nelle dinamiche del debito pubblico) in Italia; e a un quadro economico e fiscale significativamente peggiorato in Spagna.

Fitch chiarisce poi che i problemi dei singoli paesi devono essere visti nel quadro della crisi generale dell’area dell’euro, e che al momento manca sufficiente “chiarezza sulla struttura finale di una zona dell’euro riformata nelle sue fondamenta”.

Come il precedente annuncio di Standard & Poor’s, la notizia del downgrade è arrivata venerdì sera, alla fine della settimana lavorativa delle borse europee. Nonostante i timori, le principali borse europee non sembrarono reagire in modo particolarmente grave all’abbassamento dei rating di S&P, fatto che alcuni commentatori spiegarono con la perdita del ruolo di previsione del rischio delle agenzie di rating, sostituito dalla certificazione di difficoltà già note da tempo ai mercati. Continua da diversi mesi, infatti, il dibattito sulla necessità di modificare in profondità le agenzie che si occupano di valutare i titoli di stato dei paesi sovrani, e nelle ultime settimane si è parlato con insistenza anche della necessità di istituire un’agenzia di rating europea (ci ha fatto riferimento anche il primo ministro italiano Mario Monti alla fine della sua recente intervista a In mezz’ora).

Che cosa sono le agenzie di rating

foto: AP Photo/Henny Ray Abrams