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  • Giovedì 15 dicembre 2011

La storia di Mohamed Zeki Mahjoub

Da 11 anni vive tra il carcere e gli arresti domiciliari in Canada: è considerato una minaccia per la sicurezza nazionale ma non è mai stato accusato di alcun crimine

Mohamed Zeki Mahjoub stands outside a Federal Court in Toronto on Thursday, Dec. 15, 2011. The 51-year old has been detained for 11 years without charge, and is making an appeal to be released unconditionally. Mahjoub says his ordeal has taken an immense toll on him and his family. Based on secret evidence, the federal government has branded Mahjoub, an Egyptian, a threat to national security for links to terrorism. Mahjoub says the government should either put its evidence on the table and charge him, or release him right away. (AP Photo/The Canadian Press, Chris Young)

Mohamed Zeki Mahjoub stands outside a Federal Court in Toronto on Thursday, Dec. 15, 2011. The 51-year old has been detained for 11 years without charge, and is making an appeal to be released unconditionally. Mahjoub says his ordeal has taken an immense toll on him and his family. Based on secret evidence, the federal government has branded Mahjoub, an Egyptian, a threat to national security for links to terrorism. Mahjoub says the government should either put its evidence on the table and charge him, or release him right away. (AP Photo/The Canadian Press, Chris Young)

Mohamed Zeki Mahjoub è un uomo egiziano di 51 anni che è stato arrestato nel maggio del 2000 in Canada per la sua presunta appartenenza a un gruppo vicino alla Jihad islamica. Gli ultimi 11 anni li ha trascorsi in carcere e agli arresti domiciliari perché sospettato di essere una minaccia per la sicurezza nazionale, ma senza che nessuna accusa sia stata mai formulata nei suoi confronti: Mahjoub ha presentato questa settimana al tribunale di Toronto un appello per essere rimesso in libertà senza condizioni.

Nel 2000 Mohamed Zeki Mahjoub era stato arrestato sulla base di un “certificato di sicurezza” che nel diritto canadese è lo strumento che permette al governo la detenzione o l’espulsione dei cittadini nati in altri paesi e abitanti in Canada che sono sospettati di terrorismo o che sono considerati una minaccia per la sicurezza nazionale. Questo sistema consente alle autorità di basare i propri provvedimenti su prove in gran parte tenute segrete impedendo quindi a chi viene arrestato di organizzare un’effettiva difesa. Ed è il caso di Mohamed Zeki Manjoub, sospettato dal governo di mantenere dei collegamenti dal Canada con gruppi terroristici.

Mohamed Zeki Mahjoub è nato in Egitto nel 1960 e si è laureato all’università di Zagazig in ingegneria agraria. Dopo l’assassinio del presidente egiziano Anwar al-Sadad durante una parata militare nel 1981, Mahjoub, vicino al gruppo dei Fratelli Musulmani, era stato arrestato diverse volte. Nel 1991 era riuscito a lasciare l’Egitto partecipando a un pellegrinaggio a La Mecca, in Arabia Saudita. Qui, in una moschea, incontrò un funzionario di Osama Bin Laden: con Bin Laden, dice lo stesso Mahjoub, ebbe un colloquio di lavoro e venne assunto come ingegnere nella tenuta di al-Damazin in Sudan. Nel maggio del 1993 Mahjoub lasciò l’incarico a causa del salario troppo basso e delle pessime condizioni di lavoro. Nel 1995, con un passaporto falso, arrivò come rifugiato in Canada dove soggiornò per tre settimane nella casa dei suoceri di Ahmed Khadr, un affiliato di al-Qaeda.

Dal Canada Mahjoub mantenne un legame (testimoniato da alcune telefonate e da una lettera) con Essam Marzouk e Mubarak al-Duri, uomini vicini a Osama Bin Laden. Inizialmente, durante un interrogatorio nel 1998, Mahjoub sostenne di non aver avuto i due uomini alcun contatto, per poi ritrattare e spiegare che con il primo, rifugiato anch’egli in Canada, vi era stata una telefonata per un bagaglio smarrito all’aeroporto e che con il secondo aveva comunque avuto semplici rapporti di lavoro in Sudan.

Nel 1999 Mohamed Zeki Mahjoub venne condannato in contumacia in Egitto a 15 anni di carcere per il suo ruolo in una serie di attacchi terroristici. In Canada venne interrogato sei volte dal Canadian Security Intelligence Service (CSIS) e arrestato nel 2000: la ragione ufficiale fu la testimonianza stessa di Mahjoub di aver incontrato Osama Bin Laden e aver lavorato in una fattoria di sua proprietà in Sudan.

Nel febbraio 2007 il Tribunale federale di Toronto stabilì che, per motivi di salute, Mahjoud poteva essere trasferito agli arresti domiciliari ma con condizioni molto limitate. Un mese dopo la sua liberazione Mahjoub chiese però di essere rimesso in carcere: sosteneva di essere stato sottoposto a una sorveglianza costante, invadente e disumana che coinvolgeva e umiliava anche la sua famiglia (la moglie e i due figli). Oggi, dopo numerosi scioperi della fame, Mahjoub si è rivolto con un appello al tribunale di Toronto per la propria completa liberazione perché non è stato accusato di alcun crimine