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  • Lunedì 24 ottobre 2011

Gli attentati a Nairobi

C'è stata una seconda esplosione nella capitale del Kenya, dopo l'operazione militare contro al-Shabaab

A Kenyan man receives medical treatment at the Kenyatta national hospital following a grenade attack in Nairobi on October 24, 2011. The grenade explosion in the centre of Nairobi on Monday evening killed one person and wounded at least eight, the police said. One person was killed and 24 were wounded in two grenade attacks in Nairobi on Monday, with police suspecting Shebab fighters in what could be retaliation for Kenya’s week-old incursion in Somalia. AFP PHOTO/SIMON MAINA (Photo credit should read SIMON MAINA/AFP/Getty Images)

A Kenyan man receives medical treatment at the Kenyatta national hospital following a grenade attack in Nairobi on October 24, 2011. The grenade explosion in the centre of Nairobi on Monday evening killed one person and wounded at least eight, the police said. One person was killed and 24 were wounded in two grenade attacks in Nairobi on Monday, with police suspecting Shebab fighters in what could be retaliation for Kenya’s week-old incursion in Somalia. AFP PHOTO/SIMON MAINA (Photo credit should read SIMON MAINA/AFP/Getty Images)

Una nuova esplosione si è verificata la sera del 24 ottobre a Nairobi, in Kenya, a una fermata dell’autobus: è morta una persona e altre otto sono rimaste ferite e si trovano in ospedale. La notte scorsa, sempre a Nairobi, era stata lanciata una granata in una discoteca del centro: quattordici i feriti. In una conferenza stampa, il commissario di polizia Mathew Iteere ha dichiarato che le autorità kenyote non possono fare i nomi dei sospetti responsabili delle esplosioni: «È troppo presto ora per dare una risposta», ha detto.

Gli attentati non sono stati rivendicati, ma arrivano dopo l’invasione di truppe kenyote in Somalia e la conseguente minaccia di rappresaglie da parte dei miliziani insurrezionalisti di al-Shabaab legati ad al Qaida. A metà ottobre, le truppe del Kenya hanno occupato Afmadow, una città somala a 120 chilometri dal confine e roccaforte delle milizie islamiche di “al-Shabaab”. La decisione di attaccare il gruppo insurrezionalista islamico dentro la Somalia è arrivata dopo il rapimento, negli ultimi due mesi, di quattro donne straniere al confine tra i due Paesi: la francese Marie Dedieu, sequestrata il primo ottobre, è morta il 19 ottobre per mancanza di farmaci.

La reazione del gruppo islamico all’invasione kenyota era stata immediata: «Se non vi ritirate subito organizzeremo attentati nelle vostre città», aveva minacciato Ali Mohamud Rage, portavoce di “al-Shabaab”. «I kenyoti non conoscono la guerra, noi sì. La porteremo nelle loro città. Faremo saltare i loro grattacieli», aveva aggiunto.

Oggi, il presidente somalo Sharif Sheikh Ahmed ha denunciato a Mogadiscio l’intervento militare nel suo Paese facendo capire che non vi era alcun accordo preliminare con il Kenya: «Il governo somalo e il suo popolo non permetteranno mai che truppe straniere entrino sul loro territorio senza un accordo preliminare».