• Italia
  • Domenica 16 ottobre 2011

Sabato a Roma, visto dalla polizia

Corriere.it ha parlato con l'agente scappato dal furgone assaltato e con i suoi colleghi, diversi dei quali sono "troppo vecchi per queste cose"

In this picture taken Saturday, Oct. 15, 2011, protesters clash with police in downtown Rome. Protesters in Rome smashed shop windows and torched cars as violence broke out during a demonstration in the Italian capital, part of worldwide protests against corporate greed and austerity measures. The “Occupy Wall Street” protests, that began in Canada and spread to cities across the U.S., moved Saturday to Asia and Europe, linking up with anti-austerity demonstrations that have raged across the debt-ridden continent for months. (AP Photo/Gregorio Borgia)

In this picture taken Saturday, Oct. 15, 2011, protesters clash with police in downtown Rome. Protesters in Rome smashed shop windows and torched cars as violence broke out during a demonstration in the Italian capital, part of worldwide protests against corporate greed and austerity measures. The “Occupy Wall Street” protests, that began in Canada and spread to cities across the U.S., moved Saturday to Asia and Europe, linking up with anti-austerity demonstrations that have raged across the debt-ridden continent for months. (AP Photo/Gregorio Borgia)

Il sito del Corriere della Sera ha raccolto domenica le testimonianze di alcuni agenti di polizia coinvolti negli scontri di sabato a Roma, tra cui quello scappato dal furgone assaltato e incendiato.

Ma nella giornata nera degli Indignati c’è anche un altro elemento da considerare. Tra le forze dell’ordine in piazza a Roma sabato, c’erano anche agenti ultracinquantenni «a correre dietro a ventenni che attaccavano con raffinate tecniche di guerriglia». A parlare con l’Ansa è un funzionario del Reparto Mobile, anche lui impegnato sabato per le strade della Capitale (e domenica sera a presidiare l’Olimpico per il derby romano). «Sabato – racconta – un carabiniere è stato colto da infarto mentre correva. Arrivati ad una certa età è difficile passare ore a correre con addosso casco e maschera antigas».
Ho visto anche – racconta – carabinieri reduci dall’Afghanistan indietreggiare: abbiamo passato momenti difficili». La giornata, continua, «si è conclusa purtroppo con pochi fermi ed arresti dopo ore di battaglia. Si poteva fare di più, ma un problema che pochi considerano è quello dell’invecchiamento degli agenti. Nel mio reparto ieri il più giovane aveva 47 anni ed è durissima fare lunghe corse per cinque ore con addosso casco, scudo e maschera antigas, mentre si fronteggiano diciottenni che hanno ben altra prestanza fisica. Non dimentichiamo che sabato un carabiniere è stato colto da infarto mentre correva». Sulla strada, nei servizi di ordine pubblico, sottolinea, «devono starci i giovani, che hanno il fisico ed anche l’entusiasmo. Io capisco che un padre di famiglia, con figli a casa, ci pensi non due, ma dieci volte, prima di lanciarsi con impeto contro chi ti scaglia addosso mazzette di cinque chili. E non dimentichiamo che percepiamo sette euro lorde per rischiare la vita in questo servizio». Servirebbe, ha aggiunto, «un ricambio generazionale, ma l’età media dei poliziotti continua ad alzarsi (ora è di 48 anni), visto che non si assume e si va in pensione sempre più tardi».

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