Finisce la latitanza di Lavitola?
La procura di Bari non chiede al gip la custodia cautelare per il faccendiere: le indagini sul caso Tarantini ricominciano da capo
Valter Lavitola, il faccendiere latitante a Panama per il quale la procura di Napoli ha chiesto l’arresto, potrebbe presto non essere più un latitante. I giornali di oggi, infatti, raccontano che la procura di Bari ha deciso di non chiedere il suo arresto per induzione a dichiarare il falso. Il caso Tarantini-Lavitola è stato trasferito da Napoli a Bari dal tribunale del Riesame di Napoli, che pochi giorni fa aveva ribaltato l’impostazione del caso scarcerando Tarantini e sua moglie e cambiando il capo d’accusa nei confronti di Lavitola (inizialmente indagato per estorsione ai danni di Silvio Berlusconi).
La procura di Bari ha trasmesso un documento al giudice per le indagini preliminari, il procuratore aggiunto Pasquale Drago, evidenziando “l’assenza di esigenze cautelari”, scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Lavitola scade il prossimo 16 ottobre: secondo la procura di Bari, non è necessario rinnovarla. Carlo Bonini e Giuliano Foschini su Repubblica scrivono che le cose quindi andranno per le lunghe, anche riguardo la definizione della posizione di Silvio Berlusconi (per il quale fino a pochi giorni fa si dava per scontato un’imminente iscrizione nel registro degli indagati).
Il procuratore aggiunto Drago, evidentemente, ha deciso di ricominciare da capo. «Le indagini sono ancora tutte da fare» ha spiegato ieri ai cronisti, indicando nel reparto operativo dei Carabinieri la nuova polizia giudiziaria incaricata di svolgere ex novo accertamenti sulle intercettazioni napoletane e, appunto, sull´intervista rilasciata da Lavitola a Enrico Mentana (a Napoli era stata la Polizia a indagare).
foto: LaPresse