Hanno cambiato l’Earl Grey, disdicevole!

Twinings aggiunge al popolare tè «un'idea in più di bergamotto e agrumi», e c'è dibattito sul risultato

Lo scorso marzo Twinings, uno dei più grandi produttori di tè al mondo, aveva annunciato di aver modificato la ricetta dell’Earl Grey, il suo prodotto più conosciuto. La decisione della società non è però piaciuta a tutti gli appassionati di tè, specialmente in Gran Bretagna dove sono molto sensibili per queste faccende: e alcuni da mesi protestano contro il nuovo Earl Grey ritenuto non all’altezza del predecessore. Nei molti commenti sul blog di Twinings il nuovo gusto della bevanda è stato paragonato a quello del detersivo per i piatti e su Facebook è nato anche l’immancabile gruppo di protesta, che a dire il vero raccoglie al momento poche centinaia di affezionati dell’Earl Grey prima maniera.

L’Earl Grey non è un tè come tutti gli altri: il suo sapore è ottenuto dalla miscela di alcune foglie di tè cui viene aggiunto l’olio estratto dalle scorze del bergamotto. Il nome della bevanda deriva da Charles Grey II conte di Grey, importante politico britannico leader dei Whig (Partito Liberale) e primo ministro dal novembre del 1830 al luglio del 1834, ricordato per aver promosso il Reform Act del 1832 per riformare e migliorare il sistema elettorale nel paese. Secondo una leggenda, alcuni uomini di Grey salvarono il figlio di un mandarino cinese che stava affogando in un fiume. Per sdebitarsi, il mandarino offrì un particolare tè aromatizzato al bergamotto al Conte nel 1803.

La storia benché affascinante non ha alcun riscontro oggettivo. Grey non fece mai alcun viaggio in Cina e sembra proprio che l’uso del bergamotto, per aromatizzare il tè, non fosse conosciuto dai cinesi. Una variante del racconto, sostenuta dalla stessa Twinings, narra che la bevanda fu presentata al Conte da un emissario, di ritorno dalla Cina. Jacksons of Piccadilly, uno storico produttore di tè londinese, rivendica da sempre la paternità della bevanda, dicendo di aver ottenuto la ricetta per la preparazione del tè dal Conte di Grey negli anni trenta dell’Ottocento.

Anche Twinings rivendica la paternità dell’Earl Grey, rifacendosi ad alcune testimonianze della famiglia del Conte. Secondo la tradizione familiare, il tè veniva preparato appositamente da un mandarino cinese per Lord Grey. Gli oli di bergamotto avevano il pregio di rendere più piacevole il gusto dell’acqua molto calcarea della Howick Hall, la residenza dei Grey a Northumberland. Abituati a quel gusto di tè, i Grey continuarono a bere la bevanda anche a Londra ricevendo molte richieste per metterlo in vendita. Twinings avviò così la produzione del tè, che portò a una lunga disputa con Jacksons of Piccadilly, ora sopita perché Twinings ha acquisito e controlla il vecchio concorrente.

Da allora la ricetta dell’Earl Grey è rimasta sostanzialmente invariata, diventando una delle qualità di tè più famose al mondo e una delle più vendute da Twinings. La società pensava da tempo a rilanciare la propria bevanda, rivedendo in parte la miscela con cui viene prodotta. La nuova versione, dice l’azienda, contiene «un’idea in più di bergamotto e agrumi», che secondo i detrattori copre troppo il sapore del tè privilegiando quello degli altri aromi. Da qui la richiesta per Twinings di tornare sui propri passi e ripristinare la ricetta originale. In molti si chiedono, inoltre, per quale motivo sia venuto in mente ai responsabili della società di modificare un prodotto di successo e che da sempre fa registrare ottime vendite.

Twinings non sembra essere intenzionata a rivedere i propri piani e ritiene che l’operazione di rilancio della miscela sia un successo. Una portavoce della società ha riferito che l’operazione ha consentito di aumentare la quota di Twinings nel mercato dell’Earl Grey. La nuova versione, ricorda, è stata sottoposta a numerosi test e verifiche con i clienti prima di essere commercializzata e ha ricevuto una netta preferenza rispetto alla vecchia versione.