Striscia contro Newsweek

La giornalista americana che criticò le tv di Berlusconi racconta cosa le è successo dopo la pubblicazione del suo articolo

Barbie Nadeau è una giornalista americana di Newsweek e di Daily Beast: vive tra l’Italia e gli Stati Uniti e proprio in Italia si è occupata molto dell’omicidio di Meredith Kercher e del relativo processo. Nadeau è anche la giornalista che l’anno scorso scrisse su Newsweek un articolo intitolato “Il problema di Berlusconi con le donne”, che ebbe  qualche risonanza anche in Italia. Oggi la giornalista racconta su Daily Beast cosa le è successo da quel momento in poi. Quell’articolo cominciava così.

Sono le 8.30 di sera e tutti gli occhi sono puntati verso il programma più popolare della tv italiana, Striscia la Notizia. Due uomini di mezza età sono illuminati da una luce stroboscopica, uno di loro ha in mano una cintura da cui pende una treccia d’aglio dalla forma vagamente fallica. Una donna gli striscia sotto scivolando sul pavimento con la pancia a terra, con addosso un abito ornato di lustrini fornito di tanga e profondo scollo a V che arriva oltre l’ombelico. Quando si alza, uno dei due uomini lascia dondolare la treccia di aglio di fronte alla sua bocca aperta. Lei la prende in mano e se la strofina su un lato della faccia. «Vai, girati, fatti dare un’occhiata», dice l’altro uomo, e le tocca il didietro. «Grazie, bambola».

La giornalista raccontava l’episodio come uno dei tanti esempi del modo in cui le donne vengono trattate sulla tv italiana. “Non molto tempo dopo”, scrive oggi Barbie Latza Nadeau, “Striscia e le autorità italiane hanno rivolto a me la loro attenzione”. Puntata dopo puntata, i testi di Greggio e Iacchetti hanno iniziato a prenderla di mira. Poi, a un certo punto, le cose si sono fatte più serie.

Un pomeriggio, poche settimane prima del mio intervento sull’Italia alla conferenza Women in the World organizzata da Newsweek e da Daily Beast, un agente di polizia si è presentato nel mio appartamento mentre cenavo. I miei figli, di 11 e 9 anni, volevano sapere perché l’agente voleva che lo seguissi in commissariato. Ma come potevo spiegarglielo senza fare riferimento alle sconcezze di Striscia? Insomma, ero sotto indagine per diffamazione aggravata del produttore e creatore di Striscia, e rischiavo di finire in prigione per tre anni.

Un altro agente le disse che si trattava di “una minaccia, una forma di intimidazione” e la stessa Barbie Nadeau confessa che l’intimidazione funziona.

Durante la conferenza sulle donne a New York, preferii non nominare Striscia nel timore che le mie parole potessero essere usate contro di me, visto che l’evento era trasmesso in streaming. E infatti un’altra partecipante al dibattito, Emma Bonino, fu molto criticata in Italia per le cose che disse.

In qualsiasi altra democrazia occidentale, scrive Nadeau, simili intimidazioni sarebbero considerate uno scandalo. “In Italia, è il modo in cui funzionano le cose”.