Oggi il Corriere della Sera dedica un’intera pagina ad alcuni nuovi particolari del cosiddetto caso Ruby, l’indagine a carico del premier per concussione e prostituzione minorile. La notizia è che nelle ventimila pagina depositate agli atti dai pm ci sono “tre telefonate in cui è rimasta registrata la voce del presidente del Consiglio”: questo malgrado le conversazioni con parlamentari, come è Berlusconi, non dovrebbero essere usate negli atti giudiziari. E infatti nelle richieste inviate al parlamento quelle tre intercettazioni non figuravano. Ma Luigi Ferrarella, autore dell’articolo, le ha ripescate nelle migliaia di pagine degli atti, e si domanda come mai siano sfuggite alla censura degli investigatori.
La telefonata con Nicole Minetti
È il primo agosto 2010, quando i pm indagano già su Ruby (l’hanno già sentita tre volte) ma la storia non è ancora pubblica. Berlusconi al telefono fa molti complimenti a Minetti – «Come sta la mia consigliera bravissima? Mi parlano tutti così bene di te, amore (…) Così poi quando ci sono le elezioni vieni in Parlamento» – e questa poi gli parla dell’indagine dei magistrati.
Minetti: «Ma lo sai che l’altro giorno è venuto da me in Consiglio regionale Giuliante a parlarmi della storia della Ruby?»
Berlusconi: «E Giuliante chi è?»
Minetti: «Giuliante è l’avvocato del Pdl nonché di Lele (Mora, ndr), è venuto in Consiglio e praticamente m’ha raccontato tutta la storia, che c’è questo pm di nome Forno che sta seguendo il caso (…) e che secondo lui, non adesso, ma a settembre (il pm Forno, ndr) mi chiamerà perché comunque sia la Ruby che l’altra str… della Michelle hanno fatto il mio nome. Hanno aperto un’indagine su questa Michelle, perché in effetti è vero che la Ruby l’ha denunciata»
Berlusconi: «Cioè, la Ruby ha denunciato Michelle?»
Minetti: «Sì, per induzione alla prostituzione»
Berlusconi: «Una si dà la patente di puttana?»
Minetti: «Te lo giuro» (ride)
Berlusconi: «Ma roba da matti (…) Vabbeh, quello che è importante è che ci siano diverse persone che testimonino come a noi (Ruby, ndr) aveva detto che aveva l’età diversa da quella che aveva insomma. Una volta che succede quello, non succede più niente. L’abbiamo soltanto aiutata perché ci faceva pena»
Fin qui l’unico dato significativo è che il premier mostra di sapere già di cosa tratta l’indagine, visto il suo riferimento all’età di Ruby (e infatti Ferrarella poco dopo cita anche un’altra intercettazione, in cui Barbara Faggioli viene convocata da Ghedini per “per cercare di costruire e verbalizzare le normalità delle serate del presidente Berlusconi”). Poi però Nicole Minetti dice una cosa che lascia Berlusconi in silenzio per cinque secondi.
Minetti: «Si, perché (Giuliante, ndr) m’ha detto che ’ sto Forno c’ha anche delle foto in mano, che gli ha dato la Michelle»
Oggi sappiamo che è una bugia, detta da Ruby “quasi per giustificarsi del fatto di non aver potuto negare nei verbali le proprie presenze alle notti di Arcore”, scrive Ferrarella. Berlusconi, dopo i cinque secondi di silenzio, chiude la telefonata augurandosi «che non venga fuori un casino».
La telefonata con Raissa Skorkina
È il 26 settembre 2010, Raissa Skorkina è una ragazza russa ospite delle cene di Arcore. Chiama la residenza del premier e questo gli viene passato in 31 secondi.
Raissa: «Amore ciao ciao, tutto bene, e tu?»
Berlusconi: «Abbastanza, sono pieno delle cose politiche che è una cosa pazzesca»
Raissa: «Eh, immaginato. Però ho tanta voglia di parlarti, ti prego! (…) E poi volevo chiederti… mi stanno finendo la benzina»
Berlusconi: «Come?»
Raissa: «Mi sta finendo la benzina»
Berlusconi: «Ah, ho capito. Va bene, lo dico a Spinelli. Va bene?»