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  • Mercoledì 9 febbraio 2011

Il Post e le intercettazioni (ancora)

Si sta un po' esagerando, e ha ragione La Russa

Nella nuova catasta di intercettazioni diffuse ieri sera – relative a Sara Tommasi – stavolta non c’è davvero niente di giornalisticamente rilevante che giustifichi uno sputtanamento guardone come quello a cui stiamo assistendo. Ci possono essere telefonate e SMS privati che rivelino cose penalmente rilevanti. Ci possono essere telefonate e SMS privati che rivelino cose giornalisticamente e pubblicamente rilevanti. Ci possono essere telefonate e SMS privati che rivelino cose private rilevanti per l’opinione pubblica. Ma questi, per ora, rivelano cose private del tutto private, che aggiungono a quello che si sa delle feste di Arcore solo qualche balbettata conferma di una singola persona e ci fanno sghignazzare e darci di gomito ai danni dei fatti altrui. Per il resto, pensare che debba diventare notizia il fatto che una ragazza chieda un appuntamento al ministro della Difesa e che tutti debbano conoscere i loro banalissimi scambi, è oltre gli interessi del Post. Che appena succede qualcosa di rilevante, invece, riferirà.

Caro direttore,
il Corriere della Sera di ieri a pag. 5 con richiamo in prima pagina, accosta in maniera che ritengo arbitraria ed immotivata, il mio nome alla vicenda dell’inchiesta napoletana che vede coinvolta la signora Sara Tommasi. Sostiene il Corriere che vi sarebbero state «svariate» e «pressanti» telefonate tra la Tommasi e me. Di telefonate non ne ricordo assolutamente neanche una. Ricordo invece di aver ricevuto un sms che mi stupì per il tono forzatamente confidenziale. Resta insuperabile il fatto che non ho mai, dico mai, fatto seguire alcun incontro o anche semplice contatto diretto o indiretto con la persona in questione.
E questo benché nessuno potesse sapere che la signora Tommasi fosse oggetto di indagine e che quindi la sua conoscenza sarebbe stata censurabile. Sono pronto a ogni ammenda se qualcuno dimostrasse il contrario. Ma quale penitenza pagherà chi ha diffuso e poi pubblicato, anche in maniera maliziosa, la notizia priva di ogni rilevanza, che in realtà è una «non notizia»? Mi piacerebbe saperlo.

Ignazio La Russa – Ministro della Difesa