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  • Giovedì 3 febbraio 2011

Il Nepal prova a scegliere un primo ministro

Oggi si vota per la diciassettesima volta da giugno per eleggere il nuovo primo ministro

17.20 Il leader del Partito Comunista Nepalese, Jhalanath Khanal, è stato eletto Primo Ministro

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Oggi in Nepal si vota per la diciassettesima volta da giugno per eleggere il nuovo primo ministro. Per poter essere eletto, il candidato deve assicurarsi la maggioranza dei voti parlamentari. Il Partito maoista è quello che possiede il maggior numero di seggi, ma nessuno dei quattro partiti che rappresentano i quattro candidati detiene la maggioranza assoluta. Per questo finora è stato così difficile eleggere un premier. Per semplificare il processo, il governo ha recentemente approvato una modifica alla legge elettorale che consente che il voto si ripeta per tre volte consecutive così da aumentare le probabilità di trovare alleanze e accordi. Il paese è senza un premier da quando lo scorso giugno Madhav Kumar Nepal ha dato le dimissioni.

Il Nepal è uno stato dell’Asia meridionale che confina con India e Cina ed è privo di sbocchi sul mare. La sua capitale è Kathmandu. Dal 1997 al 2006 è stato travolto da una sanguinosa guerra civile che ha ucciso oltre dodicimila persone. I guerriglieri maoisti avevano lanciato una sfida armata al governo centrale, con l’obiettivo di abbattere una struttura sociale e istituzionale considerata ancora a livello feudale e di abolire la proprietà privata dei mezzi di produzione. La lotta armata ha causato molte vittime su entrambi i fronti e moltissime anche tra i civili (le stime indicano circa 13.000 morti fino al 2006) ed è stata particolarmente cruenta dopo l’ascesa al trono nel 2001 di re Gyanendra e dopo lo stato di emergenza proclamato il 1º febbraio del 2005.

Soltanto dopo le rivolte di piazza dell’aprile del 2006, e la conseguente uscita di scena di re Gyanendra, è iniziato il processo di disarmo e di riavvicinamento fra il Partito Maoista e il governo nepalese, che ha portato all’accordo del 16 dicembre 2006. Il Partito maoista, uscito dalla clandestinità, è quindi entrato sia in Parlamento sia nel governo ad interim, presentandosi poi alle elezioni per l’Assemblea Costituente che si sono tenute il 10 aprile 2008, che poco dopo ha sancito il passaggio definitivo dalla monarchia alla repubblica.