«È tempo di chiudere questo capitolo della nostra storia», ha commentato il presidente Obama dopo l’approvazione «è tempo di riconoscere che il sacrificio, il valore e l’integrità non sono definiti dall’orientamento sessuale come non lo sono definiti dal genere, dalla razza, dal credo religioso». L’approvazione definitiva in Senato è arrivata a poche settimane dall’apertura del Pentagono, che a inizio dicembre aveva completato uno studio sugli effetti che l’abolizione del don’t ask don’t tell potrebbe avere sulle truppe.
Il don’t ask don’t tell consentiva a gay e lesbiche di arruolarsi nell’esercito americano solo a patto di tenere segreta la propria omosessualità. Le restrizioni disciplinate dalla legge federale proibivano a chiunque «dimostri propensione o intenzione di intraprendere atti omosessuali» di prestare servizio nell’esercito, poiché questo «porterebbe un inaccettabile rischio all’alta morale, all’ordine, alla disciplina e alla coesione che sono l’essenza della potenza militare». Era stata istituita nel 1993 dall’amministrazione Clinton, e da allora ha causato l’allontanamento dall’esercito di oltre tredicimila persone a causa del loro orientamento sessuale.
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