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  • Giovedì 25 novembre 2010

Le elezioni in Egitto

Domenica si vota per le elezioni parlamentari, l'opposizione denuncia già censure e brogli

Domenica in Egitto si vota per il primo turno delle elezioni parlamentari e le varie forze di opposizione hanno già iniziato a denunciare brogli e irregolarità. La vittoria del partito del presidente Hosni Mubarak (Partito Nazionale Democratico) è data per scontata, ma resta da vedere quanti seggi riusciranno a ottenere i Fratelli Musulmani – il maggiore gruppo di opposizione, di matrice islamista – che alle ultime elezioni legislative del 2005 ottennero il loro miglior risultato di sempre eleggendo 88 deputati alla camera bassa. Il New York Times oggi ne parla in un articolo.

Secondo molte organizzazioni umanitarie, negli anni scorsi le elezioni in Egitto sono state spesso caratterizzate da brogli in favore del partito al potere, assicurandogli il controllo del parlamento. Alle ultime elezioni del 2005 la polizia aveva addirittura chiuso interi seggi elettorali per impedire che sostenitori dell’opposizione potessero votare. Gli scontri che ne erano seguiti avevano causato dieci morti.

Gli attivisti si aspettano che anche questa volta si ripeteranno casi simili, nonostante il governo abbia assicurato che le elezioni sono sempre state corrette e che anche questa volta si svolgeranno democraticamente. Ma già prima del voto di domenica, la polizia si è scontrata con alcuni gruppi di persone armate che sostengono i Fratelli Musulmani e più di mille persone sono state arrestate. Il governo ha ordinato la chiusura forzata di molte televisioni indipendenti e ha rifiutato la richiesta di alcuni paesi stranieri, tra cui gli Stati Uniti, di consentire l’ingresso di osservatori per monitorare il corretto svolgimento delle elezioni.

Per via delle notevoli restrizioni di sicurezza imposte dal governo, i Fratelli Musulmani sono ancora accettati come movimento sociale, ma non possono costituirsi come partito politico. L’unica via d’uscita da questa segregazione politica è la candidatura dei loro membri all’interno di altri raggruppamenti politici.

In molti credono che il governo sia determinato a tenere i Fratelli Musulmani fuori dal parlamento. I Fratelli Musulmani a loro volta sostengono che nel 2005 avrebbero eletto molti più seggi se le elezioni non fossero state boicottate. Nonostante siano banditi come partito politico, sono il più grande movimento d’opposizione dell’Egitto e presenteranno i loro candidati come indipendenti. I partiti d’opposizione ufficiali e laici sono ormai molto deboli, con solo una manciata di deputati nell’attuale parlamento e uno scarso seguito popolare.