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  • Venerdì 19 novembre 2010

Il cane “eroe in Afghanistan” ucciso per errore negli Stati Uniti

Target aveva sventato un attentato suicida in una base militare americana al confine col Pakistan

Target, una cagna che aveva sventato un attentato suicida in una base militare americana in Afghanistan, è stata uccisa per errore in un canile dell’Arizona. Era stata adottata dal sergente Terry Young, un medico dell’esercito degli Stati Uniti, che era stato testimone della sua impresa. Al suo arrivo negli Stati Uniti, Target era stata celebrata come un eroe di guerra ed era anche stata ospite di una puntata del programma di Oprah Winfrey.

Target e altri due cani, che allora vivevano nella base al confine col Pakistan con i soldati americani, si erano scagliati lo scorso febbraio contro un attentatore che stava cercando di entrare all’interno della base costringendolo a farsi esplodere prima di riuscire a entrare, senza che uccidesse nessuno. Uno dei cani era morto per le ferite causate dall’esplosione, gli altri due si erano salvati proprio grazie alle cure del sergente Young e in seguito erano stati adottati da due famiglie americane.

Target era stata adottata proprio dal sergente Terry Young e si stava gradualmente abituando alla sua nuova vita con una famiglia americana. Ma circa una settimana fa, è scappata dal giardino e dopo essere stata catturata dall’accalappiacani è stata uccisa con un’iniezione letale perché scambiata per un altro cane.

Il canile aveva messo la sua foto online, una procedura che viene seguita abitualmente per tutti i cani smarriti che vengono ritrovati senza microchip e senza targhetta identificativa, e il sergente Young l’aveva potuta rintracciare facilmente. Credendo che durante il weekend il canile fosse chiuso, aveva aspettato fino al lunedì per andare a prenderla. Ma quando si è presentato al cancello, gli è stato detto che il suo cane era stato ucciso per errore da uno dei dipendenti.

La notizia è stata subito ripresa da quasi tutta la stampa americana, che di Target nei mesi scorsi aveva parlato molte volte celebrandone il coraggio e la fedeltà. Il sergente Young sta pensando di fare causa al canile, dove sembra che anche in passato si siano verificati errori simili. «Forse è perché anche noi vivevamo come dei cani», ha detto il sergente «che ci eravamo così affezionati a questi randagi».

(Foto credits Johnny Crawford, New York Times)