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  • Martedì 26 ottobre 2010

La caccia agli infedeli a Trieste

L'Azienda sanitaria di Trieste ha cancellato la propria campagna pubblicitaria con Margherita Hack

L’Azienda sanitaria di Trieste (ASS) ha cancellato la propria campagna pubblicitaria per i vaccini antinfluenzali che vedeva Margherita Hack come testimonial, scrive Il Piccolo, in seguito alle proteste sulle convinzioni politiche e religiose dell’astronoma.

Nel marzo scorso la sinistra aveva proposto di assegnare una civica benemerenza a Hack, e la questione aveva portato scontri e litigi nel consiglio comunale dove alcuni consiglieri del centrodestra si sono opposti perchè Hack è “atea e di sinistra”. Mentre la questione si stava smorzando con scelte pavide e di compromesso, l’Azienda Sanitaria che aveva chiesto a Hack di fare da testimonial per una campagna sui vaccini antinfluenzali — senza ricevere alcuna richiesta né ufficiale né ufficiosa, dicono — ha deciso di autocensurarsi e far saltare la campagna, nonostante i manifesti fossero già stati stampati e qualcuno di questi si trovasse addirittura già attaccato sui muri della regione.

«Viste le polemiche che sono nate in Consiglio comunale — conferma il direttore sanitario Adele Maggiore — abbiamo pensato che non era il caso di alimentarle. Non volevamo che la nostra campagna finisse strumentalizzata. Perché alimentare polemiche?, ci siamo detti». La decisione è stata di tutto lo staff di direzione, e non solo del direttore generale Fabio Samani, in questi giorni assente da Trieste ma consultato per telefono.

Il direttore dell’ASS Fabio Samani ha poi scritto una lettera aperta per spiegare le sue ragioni.

Ho ritenuto opportuno sospendere la campagna di promozione così impostata, nel momento in cui in altri ambiti, per altri motivi, la città di Trieste si divideva in un giudizio che non mi compete. Chi ha la responsabilità di promuovere la salute di tutta la città – aggiunge – deve veicolare un messaggio che possa esser compreso e condiviso da tutti i cittadini. Così non sarebbe stato, visto l’accaduto.

L’Azienda per i servizi sanitari n. 1 triestina aveva ritenuto di rivolgersi a lei per promuovere la campagna di vaccinazione antinfluenzale e io ho accettato la proposta, consapevole della sua autorevolezza scientifica e del fatto che lei stessa si sottopone convintamente da tanti anni a tale pratica preventiva. Sono tuttora convinto che scegliere lei come testimonial di questo messaggio fosse una buona idea. La salute, peraltro, è bene comune e talmente prezioso da richiedere messaggi inequivocabili e condivisi. Chi, come me, si occupa da una vita di salute, sa che è necessario affrontarne le tematiche prescindendo dalle differenze: di età, di sesso, di credo politico o religioso. […] E’ un mondo basato sul rispetto del metodo e sul rispetto delle differenze di opinione.

Trieste ha bisogno di salute, e ha bisogno anche di rimuovere ostacoli e contrapposizioni, su questo e su altri temi. Posso scusarmi pubblicamente con lei per lo sgarbo, se lo ha vissuto come tale.

Questo il commento di Margherita Hack.

«Io ho girato un video sul vaccino, me l’hanno chiesto e l’ho fatto, perché mi vaccino ormai dagli anni Settanta e mi trovo molto bene. Se poi non lo vogliono usare, sono ”c” loro. Facciano a meno. L’unica cosa che non capisco è che cosa c’entri il Comune con l’Azienda sanitaria, proprio non vedo che relazione ci possa essere tra l’una cosa e l’altra. Quanto alla benemerenza: ma io me ne frego delle benemerenze. Non l’ho mica sollecitata io, e non sapevo nemmeno che fosse in programma, ne ho solo letto poi notizia sul giornale».

Ora qualcuno, come il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, teme che la nuova decisione dell’ASS possa far partire in ritardo le vaccinazioni, programmate per il 27 ottobre. Il centrosinistra vuole inoltre risposte sui soldi pubblici buttati usati per produrre manifesti e video.