I 60 anni di Bill Murray

Una celebrazione del santo patrono del Post

Oggi Bill Murray compie 60 anni e al Post è il primo compleanno di un attore che si conquista un intero articolo: ma il direttore è un devoto cultore di Ricomincio da capo (alias Il giorno della marmotta) e ha formato la redazione a partire da questo criterio: ai colloqui bisognava esprimere il proprio parere sul sanguinaccio e ballare la Pennsylvania Polka. Tipo Fantozzi e la Corazzata Potemkin, bravi. Quindi al posto della Coppa Cobram, al Post si celebrano il giorno della Candelora e il compleanno di Bill Murray. Anzi, forse domattina lo festeggiamo di nuovo. Eccetera.

Ricomincio da capo (Groundhog Day)

Bill Murray è nato il 21 settembre del 1950 a Wilmette in Illinois, una cittadina nella periferia di Chicago. Pensava di diventare un medico, ma durante gli anni dell’università fu arrestato per possesso di marijuana e decise di abbandonare gli studi. I primi successi come attore e comico arrivarono nel 1974 quando, a New York, John Belushi decise di scritturarlo per lo spettacolo radiofonico The National Lampoon Radio Hour. Nel 1975, Murray iniziò a lavorare in televisione e nel 1979 recitò nel film Polpette come protagonista. Una decina di anni dopo il film Ghostbusters rese Bill Murray molto celebre, ma nonostante il grande successo l’attore decise di centellinare i propri impegni cinematografici. Oltre al sequel Ghostbusters II, nel 1991 Murray recita in Tutte le manie di Bob e nel 1993 in Ricomincio da capo. Nel 2003 riceve un’infinità di premi e riconoscimenti per Lost in Translation di Sofia Coppola. Il suo ultimo film si chiama Get Low.

Polpette (Meatballs)

Bill Murray non ha un agente, così chi vuole proporgli una parte deve lasciargli un messaggio nella segreteria telefonica e sperare di essere richiamato. Questo condiziona anche le scelte dell’attore, spiegano sul Guardian, che in alcuni casi ha perso la possibilità di recitare in film che gli sarebbero interessati come Chi ha incastrato Roger Rabbit? e La Fabbrica di Cioccolato.

In Ricomincio da capo, il protagonista impara a suonare il pianoforte, ma in realtà lo strumento preferito di Murray è la chitarra, almeno ad alta quota. Nel 2008 l’attore si è lanciato col paracadute sopra la città di Chicago e, prima di aprirlo, si è divertito a mimare i movimenti di un chitarrista. Sul palco ha anche suonato la chitarra insieme a Eric Clapton. Il suo musical preferito è Oklahoma!, la storia d’amore tra un cowboy e una ragazza.

Sul palco con Eric Clapton

Dan Aykroyd sostiene che l’umore di Bill Murray cambia molto spesso, così lo chiama “The Murricane”. Il Murricane è anche un cocktail chiamato così in onore dell’attore: contiene bourbon, basilico, sambuca, anguria e pepe.

Inizialmente Murray non era previsto nel cast di Ghostbusters, uno dei film che gli avrebbe dato maggior successo. I quattro acchiappafantasmi dovevano essere John Belushi, Eddie Murphy, John Candy e Christopher Walken. Murray prese il posto di Belushi, morto prima dell’inizio delle riprese. Da anni si parla di un terzo episodio per chiudere la saga di Ghostbusters. Murray lo definisce il suo incubo e non sembra essere molto interessato a girare un nuovo episodio.

Acchiappafantasmi (Ghostbusters)

La sorella dell’attore è una suora. Insieme ai suoi fratelli, Bill possiede un ristorante in Florida che si chiama Murray Bros Caddy Shack, lo slogan del locale è: «Eat, Drink & Be Murray». I piatti serviti nel ristorante sono principalmente a base di pesce e non sono male, ma alcuni clienti lamentano il servizio poco accurato.

Tutte le manie di Bob(What about Bob?)

Si dice in giro che Murray sbuchi dietro le persone a New York, coprendo loro gli occhi e dicendo «Indovina chi è.» Loro si girano, vedono Bill Murray e sentono queste parole: «Nessuno ti crederà mai». In una recente intervista gli è stato chiesto se questa storia sia una leggenda o meno, invano.

Lost in translation

E finiamo con Ricomincio da capo. Pare che durante le riprese del film, Murray abbia deciso di assumere un assistente che facesse da intermediario con la produzione. L’attore scelse di assumere un sordomuto che poteva comunicare solamente con il linguaggio dei segni dei nativi americani. In redazione ci stiamo esercitando.