Perché è stato arrestato un manager di Apple

Un manager è accusato di aver preso tangenti per un milione di dollari

Venerdì scorso un manager di Apple è stato arrestato, con l’accusa di aver ricevuto un milione di dollari di tangenti da sei aziende asiatiche che forniscono materiali alla stessa Apple. Il manager si chiama Paul Shin Devine e la sua mansione era proprio il reperimento in giro per il mondo dei materiali più adatti alla realizzazione dei prodotti Apple. I capi d’accusa che pendono sulla sua testa sono frode, riciclaggio di denaro e transizioni illecite di denaro.

“Apple è impegnata a mantenere un elevatissimo livello di etica nel modo in cui fa affari” ha detto un portavoce dell’azienda, spiegando che “non esiste tolleranza nei confronti di comportamenti disonesti dentro o fuori la compagnia”. L’inchiesta è stata condotta in modo congiunto dall’FBI e dall’Internal Revenue Service, l’agenzia del governo responsabile del controllo sulle finanze e le tasse.

Stando agli atti dell’inchiesta, riassunti dal Wall Street Journal, Devine aveva messo in piedi un sistema per cui da una parte lui forniva a determinate aziende informazioni riservate allo scopo di negoziare buoni contratti con Apple. Dall’altra parte le aziende gli pagavano delle tangenti, che lui faceva arrivare sul conto corrente bancario di sua moglie a piccole somme, così da non attirare l’attenzione. Parte del denaro starebbe stato condiviso con un complice, un agente che faceva da intermediario tra lui e le aziende.

Paul Devine aveva cominciato a lavorare per Apple nel luglio del 2005. L’azienda lo ha denunciato, dando il via all’inchiesta, quando ha trovato nel computer aziendale una serie di email che documentavano il passaggio di informazioni riservate da lui alle aziende fornitrici. Apple dice che il sistema ha funzionato da ottobre del 2006 fino al presente. Secondo gli atti dell’inchiesta, invece, la pratica avrebbe funzionato fino al febbraio del 2007.