«L’omosessualità in un prete è addirittura più grave della pedofilia»

Lo ha detto monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto

In un’intervista a Pontifex, un blog di informazione cattolica, il monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, si pronuncia in merito alla questione dei preti gay nella Chiesa di Roma con un’opinione ben precisa: l’omosessualità è più grave della pedofilia.

«Ho già espresso in varie occasioni la mia netta contrarietà alla omosessualità che considero una vera perversione contro natura. Ora se queste cose vengono commesse in tal modo osceno e turpe da saceredoti, sarebbe il caso, come si faceva una volta, di mandarli in carcere e farceli rimanere a vita.

Questi ex preti che devono essere ridotti allo stato laicale e cacciati, meritano, salva la misericordia di Dio, di finire la loro vita all’ Inferno che li aspetta. La omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, é addirittura più grave della pedofilia, si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura.»

Ma il vescovo non si ferma qui. Aggiunge che secondo lui un omosessuale va denunciato, mentre un pedofilo no.

«Scientificamente non vi é relazione tra le due cose. Ma io come Vescovo sarei maggiormente comprensivo con un prete pedofilo che si penta e soffre della sua condizione che di questi viziosi. Le  dico di più, se mi fosse capitato un pedofilo non lo avrei  denunciato, ma cercato di redimere. Un padre come é il Vescovo per un sacerdote, non denuncia i figli che sbagliano e si pentono. Ma con i viziosi bisogna essere intransigenti.»

Grazie a Metilparaben.