Il presidente RAI dà la colpa all’evasione del canone per la bassa qualità dei programmi

«È difficile fare soltanto grande qualità quando hai un canone di 109 euro e un’evasione del 30%»

Se la televisione pubblica è costretta a mandare in onda programmi di bassa qualità come certi reality, è dovuto anche all’evasione del canone da parte dei cittadini. Anche se non esplicitato così chiaramente è questo, in sintesi, il pensiero di Paolo Garimberti, presidente della RAI, che commenta così il mancato passaggio in Senato di un emendamento che avrebbe legato il pagamento del canone a quello dell’elettricità.

«Fino a quando qualcuno non si deciderà tra governo e Parlamento a fare in modo che l’evasione del canone Rai scenda sotto quel 30% ormai fisiologico mancheranno i fondi per fare di più servizio pubblico. Fino a quando la Rai è costretta a stare sul mercato ci sta anche coi reality. Mi spiace, questa è la realtà ed è inutile fare delle polemiche su questo punto. Doveva passare ieri un emendamento in Senato con la finanziaria, un emendamento che stabiliva che il canone si sarebbe pagato con la bolletta della luce come succede in tutti i Paesi d’Europa. Questo emendamento non è passato, per l’ennesima volta la Rai è stata bastonata. E’ difficile fare soltanto grande qualità quando non hai i fondi per farlo, quando hai un canone di 109 euro e hai al tempo stesso un’evasione del 30%.»