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Segui quella macchina

Gli inseguimenti in auto sono un tópos della lotta contro il crimine negli Stati Uniti

La General Motors ha inventato un apparecchio che potrebbe limitare la pericolosità delle corse con i ladri

L’inseguimento di O.J Simpson se lo ricordano tutti: decine di macchine della polizia che inseguono la sua Ford Bronco bianca sulla Interstate 405 di Los Angeles e una ventina di elicotteri che riprendono tutto dall’alto. La popolarità del protagonista e la spettacolarità di quella corsa che sembrava non finire mai e che fu trasmessa in diretta da tutti i maggiori canali televisivi americani a oltre centomila spettatori ne fecero un caso mediatico.

Ma la letteratura di genere è vastissima e basta farsi un giro su Youtube per rendersi conto di quanto gli inseguimenti della polizia siano diffusi negli Stati Uniti: un vero e proprio tópos della lotta contro il crimine, celebrato da decine e decine di action movies, serie tv e reality show.

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Ma come l’inseguimento automobilistico è così peculiarmente americano? Mai una volta che si parlasse di un inseguimento spettacolare sulla Milano – Laghi. Possibile che sia solo un caso? Le ipotesi possono essere diverse:

1. Le strade americane sono più grandi, e l’automobile il mezzo prioritario per ogni attività, comprese quelle illegali
2. I malviventi spesso cercano di scappare da uno stato all’altro sperando di cambiare giurisdizione
3. C’è una maggiore copertura mediatica, con telecamere di tutti i maggiori canali televisivi spesso a bordo degli elicotteri della polizia

Le fughe dei criminali americani hanno anche gravissimi effetti collaterali. Le vittime sono i malcapitati autisti o pedoni che si trovano a passare di lì mentre sfrecciano a tutta birra le macchina di guardie e ladri. Ogni anno negli Stati Uniti muoiono trecento persone in incidenti provocati da inseguimenti della polizia: pochi giorni fa è stata la volta di una suora di 83 anni, la cui auto è stata sbalzata nella corsia opposta da un minivan che stava cercando di seminare la polizia dopo un tentativo di rapina a mano armata.

Alla General Motors hanno cercato una soluzione per limitare questa strage presentando lo Stolen Vehicle Slowdown. Un articolo su Daily Beast spiega cos’è:

Proprio quando pensava (il ladro, ndr) di avere seminato la polizia a bordo di una Chevrolet Tahoe rubata ai due uomini che aveva rapinato a Visalia, California, si è accorto che l’acceleratore non funzionava più. Il sistema di controllo della GM aveva permesso alla polizia di localizzare la sua posizione esatta e aveva inviato un segnale che diceva alla macchina di rallentare progressivamente fino ad arrestarsi del tutto. Quando è sceso dall’auto ormai ferma è stato arrestato senza problemi.

Nel 2009 l’ultima versione dello Stolen Vehicle Slowdon è stata inserita in quasi 1.700.000 auto. La General Motors riceve circa cinquecento report di macchine recuperate ogni mese.