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  • Mercoledì 9 giugno 2010

Violenze fasciste a Lucca, rinviata la prima udienza

L'accusa vuole acquisire nuovi materiali contro il gruppo dei "Bulldog": ecco la cronologia delle aggressioni

A Lucca c’è chi giura che le connessioni e i contatti tra il gotha dell’estrema destra italiana e la città siano strettissimi. Che i contatti tra alcuni ambienti cittadini e Roberto Fiore (ambiguo e romanzesco personaggio, fondatore di Forza Nuova, già parlamentare europeo) siano continui e proficui. Che si punti su Lucca e certi suoi patrimoni per garantire la rinascita in Italia di una Nuova Destra che possa finalmente raccogliere nostalgici e giovanissimi fascisti.

Effettivamente l’incredibile storia dei Bulldog, il branco lucchese, pubblicata dal Post la scorsa settimana, ha suscitato molte reazioni. Stupore, indignazione, incredulità. Com’è possibile che poche decine di ragazzotti riescano, per anni, a compiere nefandezze di ogni genere e a farla franca? Com’è possibile che chi amministra la collettività cittadina, ma anche chi ha cura delle sue anime non abbia espresso, in tutto questo tempo, una condanna?

Per capire di più abbiamo approfondito le  ricerche, completato la sequenza degli episodi accaduti e aggiornato i fatti fino alle ultime dichiarazioni di questi giorni che, in alcuni casi, lasciano davvero perplessi. Non emergono coperture o connivenze politiche in senso stretto, ma gli atteggiamenti di chi governa la città e il silenzio tombale e pluriennale della Curia sono molto insoddisfacenti.

Affiora quantomeno il quadro di una città distratta, egoista, quasi complice. Una città voltata a destra che può raccontare la banalità del male meglio di ogni altra? Non si può escludere che ci sia dell’altro, ma nemmeno provarlo. Ecco impietosa la sequenza (la violenza s’intreccia con l’acquiescenza e il sostegno) di quanto è avvenuto dal 2001 fino ad oggi.

25 aprile 2001: il sindaco di Lucca, Pietro Fazzi (FI), autorizza – è la festa della Liberazione – in una sede comunale la presentazione di un libro sul gerarca fascista Pavolini organizzata da Forza Nuova.

Novembre 2002: il Comune autorizza un’ iniziativa di Forza Nuova contro l’immigrazione, i muri della città vengono imbrattati con scritte xenofobe. Nasce l’associazione “Altro Volto – Lucca gay e lesbica” due studentesse partecipanti sono circondate da un gruppo di Forza Nuova, spintonate e minacciate.

4 aprile 2003: manifesti e scritte fasciste sulla sede della CGIL in via Fillungo. Danneggiata la moschea nel centro cittadino. Una svastica compare sul portone dell’Istituto Storico della Resistenza.

27 agosto 2003: infranta a sprangate la vetrina della libreria Baroni. Scritte naziste e omofobe sui muri attorno.

27 settembre 2003: l’amministrazione comunale autorizza Forza Nuova a tenere a Lucca il proprio raduno nazionale.

8 aprile 2004: nella discoteca KuKu viene aggredito un giovane dei collettivi studenteschi: ferite alla testa e frattura del setto nasale.

18 aprile 2004: violentata una ragazza lesbica da due fascisti rimasti sconosciuti.

15 agosto 2004: aggredito e picchiato da cinque nazifascisti un esponente di sinistra, Edoardo Seghi a cui sarà innestata una placca metallica al padiglione orbitale.

dal 28/11/04 al 25/03/07: debuttano i Bulldog allo stadio. Si registrano nove episodi di violenza che sanciscono la loro egemonia nella curva Ovest della Lucchese.

29 ottobre 2005: 25 nazifascisti assediano lo Ska Sankara di S. Anna. I cinque militanti presenti per liberarsi sono costretti a chiamare la polizia.

10 dicembre 2005: lanciati un mattone e due molotov contro la finestra del Sankara durante una festa.

26 agosto 2006: un gruppo di 25 estremisti di destra in assetto da battaglia prova a impedire l’inaugurazione del torneo di calcio interetnico “Asì es mi futbol”. Giunge un’auto delle forze dell’ordine ma non li identifica.

8 dicembre 2006: di notte un gruppo di nazifascisti sfonda il vetro di un’auto di un ragazzo di sinistra e tentano di incendiarla.

15 gennaio 2007: la mattina, durante le ore di autogestione, si presentano al Liceo Artistico quattro individui di estrema destra che provano a sfondare. I professori sbarrano il portone.

27 gennaio 2007: nel “Giorno della Memoria” le istituzioni e le forze dell’ordine consentono lo svolgimento di un concerto naziskin a Nozzano che richiama estremisti di destra di tutta la Toscana.

23 febbraio 2007: al processo per il pestaggio del 15 agosto 2004 una ventina di naziskin all’interno del tribunale, indisturbati, provocano ed intimidiscono il ragazzo vittima del pestaggio e i presenti.

24 febbraio 2007: verso le tre di notte un ragazzo, Emanuele Pardini, viene inseguito per chilometri da tre macchine di estremisti di destra. Il ragazzo perde il controllo dell’auto. Viene preso, atterrato, accoltellato, coperto di calci, pugni e sputi finché stremato non perde i sensi. Alcune persone sopravvenute danno l’allarme, scongiurando una tragedia.

22 marzo 2007: dopo un’assemblea al cinema Moderno sulle violenze neofasciste, in sette, a volto coperto, circondano una studentessa del liceo classico minacciandola.

elezioni comunali 2007: il candidato sindaco, Mauro Favilla, si fa appoggiare per il ballottaggio dalla lista Forza Nuova che espone ovunque i suoi manifesti a sostegno.

5 maggio 2007: un ragazzo di colore di 17 anni viene picchiato, gli urlano: “qui non vogliamo neri di merda”. Prognosi di 20 giorni.

24 maggio 2007: danneggiata a sprangate, in pieno centro, l’auto di un esponente di Rifondazione Comunista.

giugno 2007: scritte e svastiche sui muri del Liceo Artistico.

luglio 2007: festa della Birra a Borgo a Mozzano: un esponente del Cantiere Resistente, Martino Terranova, viene intimidito e definito “infame” da Andrea Palmeri e da altri due Bulldog, perché ritiri la denuncia per un’aggressione subita.

22 agosto 2007: imbrattata con una svastica la statua di Garibaldi, collocata poche settimane prima a Capannori.

29 agosto 2007: scritte “Bulldog” e svastiche sulla sede di Rifondazione Comunista.

31 agosto 2007: imbrattati muro e vetrata di un ufficio del comune di Capannori.

17 settembre 2007: scatta la maxioperazione della polizia contro i “Bulldog”, dieci arresti, altrettante denunce. Il gruppo viene dichiarato sciolto.

3 ottobre 2007: tre “fiammisti” trovati in piena notte a imbrattare le vie del centro con bombolette spray e con manifesti di propaganda di Fiamma Tricolore. Fermati.

5 giugno 2008: danneggiata l’auto di un esponente di Rifondazione Comunista.

estate 2008: Andrea Palmeri colpisce con un pugno una donna fratturandole la mascella.

11 ottobre 2008: Andrea Palmeri ripreso durante la partita Bulgaria-Italia mentre fa saluti romani e brucia la bandiera della Bulgaria.

20 marzo 2009: scritte fasciste  su una sede Arci di Lucca.

11 novembre 2009: denunciati sette quattordicenni che picchiavano da tempo coetanei in pieno centro si facevano chiamare “Gabber” volevano diventare “Bulldog”. Andrea Palmeri costruisce su Facebook il gruppo “Comandante Idreno Utimpergher ” tra gli iscritti anche il consigliere comunale di maggioranza Alessandro Venturi.

20 dicembre 2009: i Comuni di Lucca e di Altopascio patrocinano la presentazione del libro sul tifo rossonero scritto da Andrea Palmeri. Alla presentazione l’assessore di Altopascio, Alessandro Balduini.

gennaio 2010: il Comune patrocina la mostra fotografica sui luoghi abbandonati a Lucca organizzata da CasaPound.

17 aprile 2010: l’amministrazione concede una sede comunale, il Foro Boario, per la festa di autofinanziamento dei Bulldog per pagare gli avvocati “per i camerati in carcere”.

25 aprile 2010: durante la festa per il 65° anniversario della Liberazione, in piazza San Michele, gruppetti di giovani passano facendo i saluti romani, strappano volantini, sputano, mostrano spranghe nere ricoperte con la bandiera dell’Italia.

9 maggio 2010: due Bulldog davanti al Birrificio Bruton distruggono bicchieri e lanciano raudi.

16 maggio 2010: nuova aggressione al Bruton con conseguenze tragiche: un avventore perde l’occhio sinistro a causa di un bicchiere rotto, lanciato da due esponenti dei Bulldog (Adam Alexander Mossa e Stefano Vannucci, ora arrestati) ad altezza d’uomo in mezzo alla gente.

19 maggio 2010: scritte contro Digos e Magistratura dopo gli arresti dei Bulldog.

20 maggio 2010: finalmente una voce netta dalle istituzioni, è il presidente della Provincia Stefano Baccelli, che plaude all’azione della procura e della polizia, sperando che si possa chiudere così la fase delle violenze incontrollate.

23 maggio 2010: presidio di solidarietà del “coordinamento antifascista” per il ragazzo aggredito. È presente anche il presidente della Provincia che parla di “episodio di una gravità inaudita” e che “pur non volendo indicare precise responsabilità politiche” individua nell’episodio del 25 aprile 2001 l’inizio della spirale violenta.

Giugno 2010
Non si fa attendere la risposta a Baccelli del sindaco dell’epoca Pietro Fazzi (oggi consigliere comunale capogruppo di “Liberi e responsabili”) che critica la sua partecipazione al presidio antifascista in solidarietà a Sasha Lazzareschi, e aggiunge:

“Il Pd a parole vorrebbe chiudere con le frange dell’estrema sinistra, ma il conto elettorale è troppo caro, e così qua e là si riaprono le porte agli estremisti” e si interroga sul fatto se sia il caso per Baccelli di “ammettere un’imperdonabile leggerezza”.

Anche il giornale online “La voce di Lucca” ipotizza una versione opposta dell’aggressione al Burton e ipotizza la possibilità di dimissioni del presidente Baccelli a causa delle sue “avventate dichiarazioni”.

Il prefetto di Lucca Maurizio Maccari annuncia iniziative più incisive per fermare quel che lui definisce “il bullismo”.

La prevista udienza del 7 giugno del processo per i fatti del 2007 viene aggiornata perché, su richiesta del pubblico ministero, sia aggiunta agli atti una corposa documentazione della Digos che prova che i Bulldog non si sono disciolti ma hanno continuato la loro attività in varie e diverse forme.

A questo punto arriva anche una oscura aggressione, pochi giorni fa, ad Andrea Palmeri: che sembra accreditare all’improvviso la tesi degli opposti estremismi.

Dopo due anni di attività si presenta alla città Casa Pound, l’associazione nazionale che nega la sua contiguità con l’estrema destra e si dice pronta al dialogo con chiunque.