Di che sangue sei?

«Durante il colloquio per il mio primo lavoro mi hanno chiesto qualcosa sul mio gruppo sanguigno»

E di che segno sei? Questa domanda per abbordare qualcuno è un classico, ma non in Giappone. Da quelle parti va per la maggiore la più pratica domanda: che gruppo sanguigno hai? Molti giapponesi sono infatti convinti che il tipo di sangue sia un valido indicatore per comprendere personalità e indole del prossimo più dei segni zodiacali. In un recente reportage, la BBC si è occupata di questa particolare attenzione per i gruppi sanguigni che ha spesso implicazioni sociali e psicologiche non trascurabili.

È sabato notte e uno speed date è in corso in un piccolo edificio in un vicolo di Tokyo. Uomini e donne attendono nervosamente ai tavoli di incontrare qualcuno di speciale. La stanza è dipinta di rosso e bianco, lo staff si mostra ottimista ed entusiasta, ma le conversazioni sono abbastanza artificiose. Le coppie hanno pochi minuti per prendere le misure prima che una campanella suoni e ci sia da spostarsi per incontrare un altro single. La scena si ripete in molte città di tutto il mondo, ma questo speed date in Giappone ha qualcosa in più. È dedicato allo donne in cerca di uomini con i gruppi sanguigni A o AB.

Come per i segni zodiacali, chi ci crede pensa che alcune particolari combinazioni di gruppi sanguigni siano maggiormente favorevoli per instaurare un buon rapporto di coppia. Le riviste femminili si occupano spesso della faccenda, offrendo consigli e suggerimenti, così come non mancano manuali e saggi sul tema. I tizi decisi e sicuri di loro stessi hanno il gruppo sanguigno 0, gli AB sono invece equilibrati e perspicaci, mentre i B sono estroversi ed egoisti.

Il problema è che la distinzione tra gruppi sanguigni non viene utilizzata solamente tra i partecipanti a uno speed date o tra familiari. In alcuni casi, i responsabili del personale richiedono ai colloqui di lavoro informazioni sul gruppo sanguigno dei candidati prima di procedere con l’assunzione.

Durante il colloquio per il mio primo lavoro mi hanno chiesto qualcosa sul mio gruppo sanguigno. Ero visibilmente sorpreso. Perché? È saltato fuori che il presidente della società ci teneva seriamente a saperlo. Aveva avuto una brutta esperienza con una persona con il gruppo sanguigno B. Comunque ho ugualmente avuto il lavoro.

L’ex primo ministro Taro Aso non è da meno e nel suo spazio online ha indicato il proprio gruppo sanguigno, dichiarandosi con orgoglio un tipo A.

L’interesse per il gruppo sanguigno ha in realtà radici antiche e risale al periodo tra le due guerre mondiali e alle teorie sull’eugenetica. In quel periodo furono pubblicati alcuni studi che comparavano le caratteristiche del sangue degli abitanti di Taiwan con quello degli Ainu dell’isola di Hokkaido. Dopo la Seconda guerra mondiale gli studi di questo genere furono accantonanti, ma negli anni ’70 tornarono di interesse grazie ad alcune nuove ricerche che si concentravano sui gruppi sanguigni, escludendo la parte legata alla xenofobia.

A più riprese ricercatori, studi scientifici e divulgatori hanno provato a smontare le teorie sul rapporto tra indole delle persone e loro gruppo sanguigno, ma senza ottenere risultati soddisfacenti. Secondo alcuni ciò è dovuto all’organizzazione della società giapponese, molto omogenea e dunque esposta a un sistema che divide le persone secondo categorie semplici, comprensibili e utilizzabili da tutti.