Il giallo del nuovo iPhone

Il nuovo iPhone 4G, top secret fino a giugno, in mezzo a una storia poliziesca di spionaggio giornalistico

Testo aggiornato con la versione di Gizmodo sul ritrovamento

Quelli di Gizmodo, uno dei tre o quattro siti di tecnologia che si spartiscono l’impero dei geek in tutto il mondo, ieri hanno fatto il colpo dell’anno. “Il blog tecnologico più fortunato del mondo“, lo chiama Vanity Fair. La storia sarebbe questa: qualcuno ha trovato un iPhone 3G (il modello corrente) dimenticato in un bar di Redwood City, in California, a una trentina di chilometri da Cupertino dove ha sede Apple (“l’azienda di Cupertino”).

Tre giorni fa le foto erano già finite tra le mani di Engadget, sito concorrente di Gizmodo: che dopo averle pubblicate aveva aggiunto il sospetto che si trattasse di un falso. L’apparecchio raffigurato somiglia molto a uno di cui erano circolate delle immagini due mesi fa, ritenute non affidabili. Ma ieri Gizmodo – dopo analisi e verifiche – pubblica la storia e le foto, e mette una mezza mano sul fuoco che quello sia davvero il nuovo iPhone di cui si aspetta il lancio per quest’estate (le ultime voci parlano del 22 giugno).

Torniamo alla storia. Fino a ieri Gizmodo aveva spiegato solo che era stato trovato in questo bar di Redwood City e che qualcuno lo aveva perduto. Era contenuto e nascosto in una custodia che lo faceva sembrare un comune iPhone 3G. Altre fonti molto addentro alle cose Apple sostengono che sia stato più probabilmente rubato e Gizmodo lo abbia comprato una settimana fa (per cinquemila dollari, si dice): questo potrebbe spiegare come Engadget abbia ottenuto delle foto senza avere l’apparecchio, ma la cosa si complica. Anche perché Apple sarebbe riuscita a cancellare il nuovo sistema operativo 4 dal telefono una volta scoperta la sottrazione.

Ma Gizmodo ha dettagliato la sua versione stamattina: a perdere l’iPhone nella birreria tedesca “Gourmet Haus Staudt” sarebbe stato Gray Powell, un ingegnere di 27 anni che lavora per Apple, addirittura lo scorso 18 marzo. Qualche birra di troppo, Powell aggiorna il suo stato su Facebook dall’iPhone di nuova generazione che sta testando (“Avevo sottovalutato quanto sia buona la birra tedesca”, scrive), e lascia il locale dimenticandosi l’apparecchio.
Qui la ricostruzione di Gizmodo diventa un po’ artificiosa: un altro cliente un po’ sbronzo trova l’iPhone, chiede a un terzo cliente se è suo, e quasi lo costringe a prenderlo insistendo che dev’essere suo o di un suo amico. Il nuovo possessore dell’iPhone ci traffica per un po’, non si rende conto che sia un modello particolare, e se lo porta a casa, intenzionato a trovarne il proprietario, spiega Gizmodo. Il giorno dopo, quando prova ad usarlo, è bloccato: tutte le schermate di applicazioni che aveva visto la sera prima sono sparite, compresa quella di Facebook registrata sulla pagina Gray Powell.

Allora capisce che il telefono ha qualcosa di strano, rimuove la custodia che lo mimetizza, e secondo la sua versione della storia prova a mettersi in contatto con qualcuno di Apple invano. Parla con gente che non gli dà retta o non lo richiama (certo, non suona credibile per niente: ma così la raccontano lui e Gizmodo). Non si sa come, qualche tempo dopo arriva a mostrarlo a Gizmodo, che lo studia per un po’ e ieri telefona a Gray Powell e verifica “che è vivo”: con la sicurezza di Apple allarmata sulla scomparsa non si sa mai. A questo punto pubblicano lo scoop tecnologico dell’anno.

E ora Apple rivuole il suo telefono: una lettera di tre righe firmata dal vicepresidente Bruce Sewell chiede a Gizmodo “dove posso venire a ritirarlo”. È la prova definitiva che l’apparecchio è vero (a meno che in Apple non siano dei geni, e spiritosissimi).

Per chi è interessato più al lato tecnologico che a quello poliziesco, il report di Gizmodo annuncia che il nuovo iPhone (piatto, spigoli vivi; secondo la redazione del Post: brutto) mostra le seguenti novità:

– videocamera sul fronte, con possibilità di videochat
– obiettivo fotografico sul retro migliorato
– flash
– schermo migliorato in qualità ma leggermente più piccolo
– microfono accessorio per la riduzione del rumore
– tasti del volume separati

Prima della versione di Gizmodo il blog The Awl aveva riferito che in giro si dice Gizmodo abbia pagato 5000 dollari per l’iPhone. Nick Denton del sito Gawker annuncia rivelazioni su Twitter. E sta montando il dibattito sui reati configurabili nell’operazione: ricettazione, per cominciare.