Il Sole24Ore massacra gli antidarwinisti

Il libro "Gli errori di Darwin" è "maldestro e disinformato" secondo Guido Barbujani

La pubblicazione in Italia del libro di Massimo Piattelli Palmarini e Jerry Fodor – Gli errori di Darwin, Feltrinelli – ha rieccitato i creazionisti italiani, malgrado gli autori del saggio si premurino di spiegare che “entrambi ci proclamiamo atei, completamente, ufficialmente, fino all’osso e irriducibilmente atei”. Ma oggi un autorevole parere scientifico pubblicato sul Sole24Ore ha assai ridimensionato il valore del libro.

Ieri il Giornale aveva affidato la recensione del libro a Roberto De Mattei, vicepresidente del CNR e ciò malgrado fervente critico del darwinismo e sostenitore di tesi ultraterrene sulla nascita delle specie: lo scorso dicembre fu già al centro di robuste polemiche per aver contribuito a organizzare un convegno a favore delle tesi creazioniste (il suo maggiore critico fu il presidente dello stesso CNR, uomo di maggior fiducia nella scienza).
De Mattei attacca la rivendicazione di ateismo degli autori e sostiene che una cappa persecutoria nell'”accademia” tapperebbe la bocca a legittime opinioni di matrice più religiosa: ma si congratula invece della loro critica al lavoro di Charles Darwin, citando le loro perplessità su molti fenomeni evolutivi che non si spiegherebbero con la teoria della selezione naturale.

C’è bisogno di proclamarsi «cattolici, completamente, ufficialmente, fino all’osso e irrimediabilmente cattolici», per spiegare che la macroevoluzione non funziona semplicemente perché è una teoria, filosofica e scientifica, falsa e infondata?

Oggi Libero dà manforte alle tesi antidarwiniste di De Mattei ancora più di rimbalzo, promuovendo un’altra lettura critica del lavoro di Darwin: in questo caso contemporanea, ad opera nientemeno che di Niccolò Tommaseo, lo scrittore e linguista ottocentesco. L’occasione arriva dalla pubblicazione per un piccolo editore fiorentino di L’uomo e la scimmia, un testo di critica alle scoperte darwiniane scritto nel 1869. Malgrado il libro – storicamente e lettariaramente affascinante – manchi completamente di argomenti scientifici che abbiano retto alla prova del tempo (nella stessa introduzione al volume, Sergio Valzania difende la solidità scientifica dell’analisi evoluzionista) Marco Respinti conclude così su Libero la sua breve e solidale recensione alle critiche di Tommaseo.

Le sue obiezioni sono ancora lì, prive di risposta da parte di ogni darwinismo, antico e nuovo

A rispondere implicitamente al Giornale e a Libero – e direttamente ai due autori di “Gli errori di Darwin”, definito “un libro maldestro e disinformato” – arriva invece col peso della sua competenza Guido Barbujani, genetista di fama internazionale e autore di molti libri sull’evoluzione e sullo studio delle specie. Sul Domenicale del Sole24Ore Barbujani ricorda le stroncature americane al libro di Fodor e Piattelli Palmarini, ne riassume le tesi, e spiega come esse ignorino completamente il dibattito dell’ultimo secolo sugli studi darwiniani.

“Novant’anni fa queste tesi avrebero avuto qualche interesse. Da allora però si sono fatti parecchi passi avanti, apparentemente all’insaputa di Fodor e Piattelli Palmarini (…) Stupisce, in effetti, quanto poco gli autori di questo libro si siano sentiti in dovere di documentarsi. A parte gli strafalcioni (il 45% dei nostri geni ci deriva per trasferimento orizzontale da altre specie? E chi l’ha detto?), Darwin stesso aveva chiarito che attribuire alla selezione ogni cambiamento nei viventi significa travisare il suo pensiero. Era un pluralista, sapeva che per fenomeni molto complessi non esistono spiegazioni semplici”

Quello che scrive Barbujani smonta gran parte del libro e di ciò che ne aveva ripreso ieri De Mattei sul Giornale, ovvero gli esempi di casi in cui l’evoluzione non riesce a spiegare mutazioni e accadimenti nei comportamenti delle specie. L’accusa ai due autori di non avere la preparazione scientifica per discutere ciò di cui hanno scritto è ripetuta più volte con evidente e comprensibile fastidio. E indica la contraddizione di ogni dibattito di questo genere: quella che sta nella pretesa di parlare di questioni scientifiche eludendo il metodo scientifico.

“Si è fatta molta strada, e quando Fodor e Piattelli Palmarini troveranno il tempo di informarsi, per esempio leggendo il capitolo “What not to expect of natural selection and adaptation” del bellissimo Evolution di Doug Futuyma, scopriranno cose che manco s’immaginano. (…) Da qui un suggerimento che potrebbe consentire a Fodor e Piattelli Palmarini di formulare, in futuro, una proposta più credibile: studiate; documentatevi; se volete criticare le teorie evoluzionistiche, accomodatevi: ma prima dimostrateci che ne comprendete il significato”