Chi c’è nelle liste dei partiti?

Nomi, facce, storie belle e storie buffe di alcuni dei candidati alle elezioni del 4 marzo

Lunedì 29 gennaio alle 20 sono scaduti i termini per presentare le liste con nomi dei candidati alle prossime elezioni. Quelli del Partito Democratico potete trovarli qui. Qui invece quelli del Movimento 5 Stelle (qui i candidati al proporzionale) e qui quelli di Liberi e Uguali. Il centrodestra non ha ancora pubblicato online i suoi elenchi. Nelle prossime pagine abbiamo selezionato per voi alcuni dei candidati e delle storie più interessanti.

Attenzione: se non siete impallinati di politica qui trovate una spiegazione di come funziona l’attuale legge elettorale, il Rosatellum. Qui una spiegazione più concreta su come si vota una volta che avete la scheda in mano. Ma per il momento vi basta sapere che alle prossime elezioni ci sono candidati nei collegi uninominali, dove ogni coalizione presenta un solo candidato e vince chi prende un voto più degli altri, e candidati nei collegi proporzionali, dove invece i partiti presentano una lista che può andare da 2 a 4 nomi. La legge elettorale permette di candidarsi in un massimo di un collegio uninominale e fino a cinque collegi proporzionali.

Matteo Renzi e Maria Elena Boschi
Matteo Renzi si è candidato al Senato nel collegio uninominale di Firenze, oltre che in due collegi in Umbria e Campania. A sfidarlo ci saranno, per il centrodestra, Alberto Bagnai, professore di economia a Pescara e sostenitore dell’uscita dall’euro; per il Movimento 5 Stelle ci sarà Nicola Cecchi, figlio di un noto avvocato cittadino ed ex militante del PD che un anno fa ha fatto campagna elettorale per il Sì al referendum del dicembre 2016. Maria Elena Boschi è stata candidata al collegio uninominale di Bolzano e in cinque diversi collegi proporzionali, il massimo numero consentito di candidature multiple.

(ANSA/Maurizio Degl’ Innocenti)

Emma Bonino e +Europa
Emma Bonino, leader di +Europa, una formazione alleata del Partito Democratico e formata soprattutto da Radicali Italiani, è candidata al Senato nel collegio uninominale del quartiere Gianicolense di Roma. +Europa ha ottenuto dal PD altre due candidature all’uninominale per i suoi membri: Benedetto Della Vedova sarà candidato a Prato, ritenuto un collegio relativamente sicuro, mentre Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani, sarà candidato alla Camera sempre al quartiere Gianicolense di Roma.

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Gli alleati di centro del centrosinistra
Gli alleati di centro del PD correranno con la lista Civica Popolare, guidata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Ci sono state alcune critiche su dove, esattamente, il partito ha deciso di candidare alcuni dei personaggi più visibili dell’alleanza. Lorenzin, per esempio, sarà candidata al collegio uninominale di Modena, una città tradizionalmente di sinistra. Pierferdinando Casini sarà candidato al Senato nel collegio uninominale di Bologna, un’altra città dalla tradizione progressista, e sarà probabilmente sfidato dall’ex presidente della regione Emilia-Romagna, oggi in Liberi e Uguali, Vasco Errani.

Il leader di Civica Popolare e ministro della Salute Beatrice Lorenzin (ANSA/ANGELO CARCONI)

Paolo Alli
Un altro nome proveniente da Civica Popolare ha fatto molto discutere militanti e dirigenti del PD: Paolo Alli, deputato eletto nel 2013 con il PdL e passato poi al Nuovo Centro Destra di Alfano. In passato Alli è stato molto vicino all’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni, di cui è stato per anni il segretario politico. Oggi è sotto processo per abuso di ufficio nello stesso procedimento in cui è coinvolto Formigoni. Alli è candidato nell’importante collegio uninominale di Mantova, uno dei pochi che il centrosinistra potrebbe riuscire a conquistare in Lombardia.

Paolo Alli (Arif Hudaverdi Yaman / Anadolu Agency)

I non ricandidati del centrosinistra
Tra chi non sarà ricandidato c’è Gianni Cuperlo, uno dei principali leader della minoranza del PD. A Cuperlo era stato offerto un posto nel collegio proporzionale di Sassuolo, in provincia di Modena, ma lo ha rifiutato spiegando di non volersi candidare in una zona dove non ha mai fatto politica direttamente e senza che i militanti locali venissero consultati. Tra gli altri non ricandidati c’è anche il senatore Luigi Manconi, apprezzato attivista per i diritti umani che nell’ultima legislatura si è battuto a lungo per lo ius soli. Non è stato candidato nemmeno l’ex presidente della Sicilia Rosario Crocetta, che aveva accettato di non presentarsi con una lista alle elezioni regionali siciliane.

Gianni Cuperlo (ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Roberto Giachetti
Un altro caso peculiare avvenuto nel centrosinistra in questi giorni è quello di Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera ed ex candidato sindaco di Roma. Durante la preparazione delle liste Giachetti aveva chiesto di essere candidato soltanto in un collegio uninominale, senza essere contemporaneamente candidato in un collegio proporzionale sicuro (la pratica a volte chiamata dai giornali “paracadute”). Il suo gesto è stato molto apprezzato, ma Giachetti ha ricevuto anche qualche critica quando si è venuto a sapere che il collegio uninominale scelto per lui era quello di Sesto Fiorentino, uno dei comuni storicamente più di sinistra di tutta l’Italia. Giachetti ha risposto ricordando che alle ultime elezioni comunali il PD a Sesto Fiorentino ha perso contro una coalizione di sinistra e che quindi la sua non sarà una battaglia scontata.

Roberto Giachetti (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

I candidati del centrosinistra della “società civile”
Tra i “non politici” candidati con il centrosinistra – quelli che a volte sono chiamati i candidati della “società civile” – c’è il giornalista Tommaso Cerno. Ex dirigente dell’Arcigay, friulano, Cerno a 20 anni si candidò senza successo al comune di Udine con Alleanza Nazionale. Ha poi iniziato a fare il giornalista facendo carriera molto rapidamente nel Gruppo Espresso, dove ha diretto il Messaggero Veneto e L’espresso. Due mesi fa era stato nominato condirettore di Repubblica, ruolo che ha abbandonato per candidarsi con il PD. Un’altra importante esponente della società civile è Lucia Annibali, l’avvocata e attivista sfregiata con l’acido dal suo ex compagno.

Tommaso Cerno (ANSA/GIORGIO ONORATI)

Mattia Mor
Una candidatura abbastanza inaspettata e che ha causato diverse polemiche è quella di Mattia Mor, manager di Milano, ex concorrente della trasmissione tv Uomini e Donne e della decima edizione del Grande Fratello. Dopo la sua carriera televisiva, Mor si è iscritto al PD ed è considerato molto vicino all’attuale segretario Matteo Renzi (qui trovate un suo ritratto pubblicato da Vanity Fair). Nel 2011 e poi nel 2012 parlò dal palco della Leopolda, la manifestazione organizzata ogni anno da Renzi e dai suoi sostenitori. Famoso anche per un’iniziativa di promozione della città di Milano (#hosceltomilano), Mor è candidato in una posizione importante e prestigiosa: uno dei cinque collegi uninominali della città di Milano.

Mattia Mor, la sera della sua eliminazione dal Grande Fratello (ANSA/UFFICIO STAMPA ENDEMOL)

Il Movimento 5 Stelle
Il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il suo principale rivale interno, Roberto Fico, saranno entrambi candidati in due collegi uninominali in Campania (Di Maio ad Acerra e Fico a Napoli-Fuorigrotta). I due sono anche candidati come capilista in due collegi proporzionali, sempre in Campania. Nel collegio uninominale di Casoria sarà candidato Vincenzo Spadafora, ex garante per l’infanzia e stretto collaboratore di Di Maio. Spadafora non ha partecipato alle “parlamentarie” ed è stato scelto direttamente da Di Maio per presentarsi all’uninominale.

Luigi Di Maio e Roberto Fico con Beppe Grillo (ANSA/ CLAUDIO PERI)

I giornalisti con il Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle candiderà alle prossime elezioni due famosi giornalisti. Emilio Carelli, ex vicedirettore del TG5 ed ex direttore di TgCom e SkyTg24, sarà candidato nel collegio di Roma Fiumicino. Anche lui non ha partecipato alle “parlamentarie” ma è stato scelto direttamente da Di Maio. L’ex conduttore televisivo ed ex direttore della Padania Gianluigi Paragone ha invece partecipato alla votazione online per la scelta dei candidati del Movimento e ha ottenuto il posto di capolista nel collegio proporzionale Lombardia 3. Paragone è stato anche scelto da Di Maio per il collegio uninominale di Varese.

Emilio Carelli (ANSA/GIORGIO ONORATI)

Domenico Fioravanti
Negli ultimi mesi Di Maio aveva annunciato un grosso sforzo per trovare candidati della società civile da presentare nelle liste del Movimento 5 Stelle. Tra quelli che è riuscito a convincere c’è l’ex nuotatore Domenico Fioravanti, che nel 2000 ottenne due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Sydney, nei 100 e nei 200 metri rana. Fioravanti, come Carelli e Spadafora, è stato scelto direttamente da Di Maio e non si è sottoposto al voto delle “parlamentarie”. Sarà candidato al collegio uninominale di Torino 2.

Domenico Fioravanti (Lindgren/Bildbyran via ZUMA Wire)

Gregorio De Falco
Un altro esponente della “società civile” candidato col M5S è Gregorio De Falco, capo della sala operativa della capitaneria di porto di Livorno la notte del disastro della Costa Concordia e divenuto famoso per i bruschi ordini che rivolse al capitano della nave Francesco Schettino. De Falco ha partecipato alle “parlamentarie” ottenendo il posto di capolista nel collegio proporzionale Toscana 2. Di Maio gli ha anche assegnato la candidatura al collegio uninominale di Livorno.

Gregorio De Falco (ANSA/ FRANCO SILVI)

Rinaldo Veri
L’episodio più divertente nelle candidature del Movimento però è stato probabilmente la candidatura dell’ex ammiraglio Rinaldo Veri. Di Maio lo aveva presentato con grande enfasi nel corso della conferenza stampa in cui sono stati annunciati i nomi dei candidati del Movimento ai collegi uninominali (anche Veri era uno dei candidati scelti direttamente da Di Maio senza votazioni). Appena poche ore dopo però è emerso che Veri è attualmente consigliere comunale a Ortona, città di cui è stato candidato sindaco nel febbraio 2017 per una coalizione appoggiata dal PD. Ricoprendo già un incarico elettivo, la candidatura di Veri è incompatibile con le regole interne del Movimento: nel pomeriggio di lunedì Di Maio ha dovuto annunciare il suo ritiro.

Rinaldo Veri (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Elio Lannutti
Tra i candidati esterni al Movimento 5 Stelle è stato candidato anche Elio Lannutti, presidente dell’associazione di difesa dei consumatori ADUSBEF. Questa è la quarta volta che Lannutti si candida, dopo due tentativi infruttuosi nel 2001 e nel 2006 e dopo essere stato eletto al Senato nel 2008 con l’Italia dei Valori. Lannutti è noto per i suoi violenti attacchi al sistema finanziario e per le sue teorie cospirazioniste sul controllo che le banche esercitano nel mondo. Lannutti è anche contrario all’obbligatorietà dei vaccini, che, secondo lui, è un favore fatto dall’attuale governo alle grandi aziende farmaceutiche.

Elio Lannutti (ANSA)

Il centrodestra e Matteo Salvini
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato che si candiderà in cinque collegi proporzionali dal nord al sud del paese. Lo scorso dicembre aveva promesso: «Mi candiderò ovunque Matteo Renzi deciderà di farlo». Renzi, come abbiamo visto, ha scelto il collegio uninominale di Firenze, candidandosi al Senato. Salvini, però, non si candiderà contro Renzi e ha deciso di non partecipare a nessuna competizione uninominale, che lo metterebbe di fronte a una sfida diretta con uno o più avversari. È una scelta insolita, visto che Salvini è un leader politico molto conosciuto e popolare che potrebbe ottenere buoni risultati: ma è una scelta che gli eviterà in ogni caso una sconfitta personale.

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini (FACEBOOK SILVIO BERLUSCONI)

I giornalisti con il centrodestra
Due importanti giornalisti hanno deciso di candidarsi con il centrodestra. Il primo è Giorgio Mulè, dal 2009 direttore di Panorama dopo una carriera trascorsa quasi tutta tra i giornali e le televisioni del gruppo editoriale di Silvio Berlusconi. Il secondo è Andrea Cangini, dal 2014 direttore del Quotidiano Nazionale e del Resto del Carlino.

Andrea Cangini (ANSA)

Claudio Lotito
Nel collegio di Caserta-Avellino-Benevento il centrodestra ha deciso di candidare l’imprenditore Claudio Lotito, proprietario e presidente delle squadre di calcio Lazio e Salernitana, uno dei personaggi più potenti e influenti del calcio italiano. Lotito è un imprenditore proprietario di imprese di pulizie, società di vigilantes e catering. Insieme a Lotito è candidato anche Cosimo Sibilia, senatore uscente di Forza Italia, che proprio ieri non è riuscito a farsi eleggere presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Claudio Lotito (ANSA/ETTORE FERRARI)

Alessandra Lonardo
In Campania è candidata con il centrodestra anche Alessandra Lonardo, moglie del sindaco di Benevento ed ex ministro della Giustizia Clemente Mastella. Nel 2008 Lonardo fu messa agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata concussione nei confronti di alcuni dirigenti sanitari. L’arresto di Lonardo fu una delle ragioni che spinsero Mastella a mettere in crisi il governo di centrosinistra, all’epoca guidato per la seconda volta da Romano Prodi, e i suoi voti furono determinanti per causarne la caduta. Nel 2017, quasi dieci anni dopo l’inizio del procedimento, Lonardo è stata assolta da tutte le accuse insieme al marito. Lo scorso novembre, scrive Repubblica, Lonardo aveva detto: «Ora produco panettoni, la politica è solo amarezze».

Sandra Lonardo e Clemente Mastella (ANSA/CLAUDIO PERI)

Flavio Tosi
All’interno della cosiddetta “quarta gamba” del centrodestra – la lista centrista Noi con l’Italia – è candidato anche l’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, insieme alla sua compagna, ex candidata sindaca al comune di Verona, Patrizia Bisinella. In passato Tosi era considerato uno dei rivali interni alla Lega di Salvini, tanto da uscire dal partito a un certo punto. Bisinella, la sua compagna, era candidata a Verona contro il candidato ufficiale del centrodestra, Federico Sboarina, che è riuscito a batterla al ballottaggio delle ultime amministrative.

Flavio Tosi e Patrizia Bisinella (ANSA/ FILIPPO VENEZIA)

Giulia Bongiorno
La Lega ha deciso di candidare Giulia Bongiorno, avvocata penalista diventata famosa per aver difeso l’ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti nel suo lungo processo per mafia (Andreotti fu prescritto per una parte dei reati e assolto per l’altra). Bongiorno, insieme a Michelle Hunziker, è la fondatrice dell’associazione no profit Doppia Difesa, che dovrebbe occuparsi della difesa delle donne vittime di abusi, ma sulla cui reale attività ci sono molti dubbi. Bongiorno è in una posizione molto sicura: è candidata capolista per il Senato in Lazio 2, Lombardia 5, Piemonte 1, Sicilia 1 e al secondo posto in Liguria 1 dopo Salvini.

Giulia Bongiorno (ANSA/CLAUDIO PERI)

Liberi e Uguali
Il leader di Liberi e Uguali e presidente del Senato Piero Grasso è candidato all’uninominale nel collegio di Palermo, la città dove è cresciuto e dove ha esercitato gran parte della sua attività di magistrato. È candidato anche in tre collegi proporzionali. Laura Boldrini, presidente della Camera, è invece candidata capolista in quattro collegi proporzionali in Lombardia e al seggio uninominale di Milano 1.

Pietro Grasso e Laura Boldrini (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Massimo D’Alema
Massimo D’Alema sarà candidato all’uninominale nel collegio di Nardò, in Puglia, nella zona della regione dove visse alcune delle fasi più importanti della sua carriera politica giovanile. Nella stessa area sarà candidato capolista anche al collegio proporzionale. D’Alema aveva annunciato il suo ritiro dalle competizioni elettorali prima delle elezioni politiche del 2013. Questa, quindi, sarà la prima volta in cui torna a candidarsi personalmente dopo dieci anni. D’Alema entrò per la prima volta in Parlamento con il Partito Comunista Italiano nel 1987.

Massimo D’Alema (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Anna Falcone
Una delle candidature più curiose all’interno di Liberi e Uguali è quella di Anna Falcone, avvocata di 45 anni di origine calabrese, divenuta famosa nel corso della campagna per il referendum costituzionale del 2016. Falcone era vice-presidente dei “Comitati per il no”, una delle numerose organizzazioni schierate contro le modifiche costituzionali volute dal governo Renzi.

Falcone è stata spesso associata a un altro esponente della sinistra movimentista, cioè slegata da ogni partito, lo storico dell’arte Tomaso Montanari. Nel corso della scorsa estate Falcone e Montanari provarono a lanciare un loro progetto di unificazione della sinistra, ma lo abbandonarono dopo la creazione di Liberi e Uguali. Montanari si allontanò dal nuovo movimento in polemica, mentre di Falcone si persero un po’ le tracce. Oggi Falcone è candidata con Liberi e Uguali in quattro collegi proporzionali e in due di questi è capolista, cioè ha buone possibilità di essere eletta. Inoltre è candidata nel collegio di Bologna centro: molti militanti, che non l’hanno mai conosciuta, hanno protestato per la scelta di candidarla.

Anna Falcone (Leo Claudio De Petris/Pacific Press via ZUMA Wire)