Mia madre è morta ma evidentemente telefona

Il 6 giugno è morta mia madre. Aveva una linea Telecom, da tempo immemorabile. Telefono al 187: «Vorrei disdire questa linea, mia madre è morta». «Nessun problema», mi rispondono, «si può fare per telefono». Lo faccio. Passano venti giorni, la linea è ancora lì. Richiamo il 187: «Ah, ma lei deve mandare raccomandata, «Ma mi avevate detto…» «Deve mandare raccomandata!!!». Lo faccio. Non succede nulla. Richiamo il 187: «Ma sua madre è deceduta?» «Sì, è deceduta, capisce che se non fosse deceduta non sarei al telefono con lei», «Ha ragione, apriamo un reclamo. La contattiamo entro un paio di giorni». Ne passano ben di più. Richiamo io il 187. Questa volta non mi chiedono se mia madre è morta. «Ma il suo reclamo è stato annullato», mi dice il signore del 187, «Ma chi l’ha annullato? E perché?». Silenzio imbarazzato. Mi arriva una lettera: «Ci spiace, non possiamo dare seguito alla cessazione di linea perché la documentazione è incompleta». Ma cosa manca? «Già», risponde questa volta una signorina, «Cosa manca?». Rimando tutta la documentazione. Ma proprio tutta. Certificato di morte, atto di successione, carta d’identità mia e di mia mamma, modulo compilato. Niente. Richiamo. «Ci spiace signore, apriamo un reclamo?». Lo apriamo. È fine agosto. Passa una settimana, richiamo. «Il suo reclamo è stato annullato». «Perché?». Silenzio. Arriva un’altra lettera: «La sua documentazione è incompleta, manca “Copia avviso di ricevimento”». Ma che cos’è? Che vuol dire? Al 187 non lo sanno però mi propongono di aprire un nuovo reclamo. Mi viene chiesto per la quarta volta il mio numero di cellulare. «La contatteranno». Sì, come no. Disperato e rassegnato, invoco, «Cosa devo fare?». Il signore del 187, tranquillo, mi risponde: «Si rivolga all’associazione consumatori».

Lo so, è una piccola storia privata. Ma come è successo a me immagino sia successo a molti altri. E poi ormai mi sento come in una grande metafora: il cittadino italiano in lotta contro la burocrazia, pubblica o privata che sia. Devo vedere come va a finire.
Il bello è che quando telefoni al 187 ti avvertono che «al fine di migliorare il servizio…».

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.