Dov’è finita CasaPound

Non è solo la sinistra più radicale che si era rifugiata nella Rivoluzione Civile di Ingroia a essere uscita malissimo da queste elezioni. Alla destra radicale è andata pure peggio. CasaPound, di cui pure si era parlato tantissimo anche per un breve scambio di battute, al momento della presentazione delle liste, tra un loro leader e Beppe Grillo, ha preso 47.691 voti, lo 0,14 per cento. Cioè davvero quasi nulla. Fiamma Tricolore è arrivata allo 0,13 per cento. Leggermente meglio è andata a Forza Nuova: poco più di 88.000 voti (0,26 per cento). La Destra di Francesco Storace, che pure rientrava nell’ambito della grande coalizione del centrodestra, ha preso alle politiche 219.816 voti, lo 0,64 per cento. Di Alba Dorata Italia non è rimasta traccia, grazie al cielo. Fratelli d’Italia, il partito fondato da Meloni, La Russa e Crosetto, che non fa certo parte della destra più radicale ma dove hanno trovato spazio tanti ex, o quasi ex, fascisti si è fermato a 666.000 voti.

È ovviamente un’analisi alla stra-buona ma c’è da immaginare che i voti della destra più radicale, così come quelli della sinistra più radicale, siano finiti nel M5S, là dove si dice che sinistra e destra non esistono più e dove c’è tutto e il contrario di tutto.

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.