Il collezionista di organi

La notizia, parecchio macabra, è dell’8 marzo. In un campo di Roma è stato trovato il corpo di una donna senza la testa, senza le gambe e senza gli organi interni. Il particolare (particolare per modo di dire, ovvio) più assurdo e sconvolgente è che a ciò che rimaneva del corpo è stato applicato (anche qui, scusate, ma non so che altro termine usare) del robusto filo di ferro in modo da creare un manico. Insomma, quel corpo è stato trasportato come una valigia. Ciò che si sa è che si tratterebbe di una donna caucasica tra i 20 e i 40 anni e che indossava una maglietta, strappata, e un giubbotto di pelle. Sarebbe stata uccisa una settimana prima del ritrovamento. Per mutilarla l’assassino avrebbe usato una motosega e un coltello piuttosto grosso. Chi indaga ha detto che una storia del genere non ha precedenti in Italia.

E poi c’è la notizia di ieri, pubblicata da qualche giornale. Gli inquirenti ipotizzerebbero (non so se è vero ma così scrivono i giornali) che a uccidere la donna sia stato un collezionista d’organi. Non un trafficante, uno che quegli organi voleva venderli. No, un collezionista, uno che è stato definito “feticista estremo”. Ecco, così abbiamo imparato che esistono anche i collezionisti di organi.

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.