“L’orribile mattanza”

L’ipocrisia. Ora, e solo dopo aver visto quel video dei pestaggi nel carcere di S.M. Capua Vetere, molti nel mondo della politica si scandalizzano e parlano di “ferita allo Stato” o di “tradimento della Costituzione”.
Ora, e solo ora. Bene, meglio tardi che mai! Ma domando: questi parlamentari non sapevano del degrado e dell’abbandono che da anni governa le carceri italiane? Chi tra i parlamentari oggi si scandalizza, non sapeva che, se pur con diverse proporzioni, violenze come quelle avvenute a S.M. Capua Vetere, sono avvenute e avvengono in tante altre carceri italiane? Non sapevano delle inchieste in corso o delle condanne che già sono state inflitte?
Ed ancora. I parlamentari non sapevano, delle migliaia di persone detenute che sono costrette a vivere in piccole celle sovraffollate e che non possono fare nulla per tutto il giorno?
Non sanno che anche questo è “un tradimento della Costituzione”, “una ferita allo Stato?
È, con tutta evidenza, l’ipocrita logica dell’apparenza. Ciò che appare è importante, ciò che non appare non conta nulla.
Il Sistema. È miope, oltre che sciocco, guardare alle violenze avvenute nel carcere di S.M. Capua Vetere, senza riflettere sull’inefficienza della catena di comando e sull’incapacità di chi amministra gli istituti di pena.
Anzi! Ciò che è avvenuto nel carcere di S.M. Capua Vetere è una brutale sintesi di quell’inefficienza e dimostra il fallimento del sistema carcere per come è amministrato.
Tradotto: dietro quegli schiaffoni, dietro quelle manganellate gratuite, non solo c’è la responsabile indifferenza di gran parte della politica, ma soprattutto c’è l’incapacità, l’inefficienza di chi ha responsabilità di comando e di amministrazione.
Ed infatti, dopo le denunce per quelle violenze e dopo l’inizio dell’inchiesta da parte della Procura di S.M. Capua Vetere, nessuno nel Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha fatto nulla. Nessun procedimento disciplinare, nessun trasferimento. Da quel 6 aprile 2020 tutti tra agenti, comandanti, provveditore, sono rimasti al loro posto come se nulla fosse accaduto.
Ma diranno: “Si doveva aspettare l’esito dell’indagine penale”! Tipica bugia da burocrate. Il procedimento amministrativo, prescinde dal processo penale e ha anche tempi più rapidi.
E così, sta di fatto, che poco o nulla ha fatto l’ex Ministro Bonafede, che riferendo in Parlamento su quelle violenze ha parlato di “ripristino dell’ordine” e che sembra si sia limitato solamente ad avviare un’indagine interna di cui però, e stranamente, non si conosce l’esito.
Nulla ha fatto l’ex capo del Dap Basentini, che ora, e solo ora, dice di non aver saputo nulla di quelle violenze, quando invece sapeva delle numerose persone che denunciavano quelle violenze, ma ha omesso di assumere, in tempi brevi, provvedimenti disciplinari.
Dunque, figure di vertice che avevano il dovere di controllare e di intervenire tempestivamente e che invece sono rimaste pressoché inermi.
La conseguenza? Nessun provvedimento amministrativo è stato preso nei confronti del Provveditore della Campania, che pare avesse dato l’ordine per quella che doveva essere una perquisizione, e nessun provvedimento è stato adottato per i Comandanti o per quegli agenti della polizia penitenziaria che, pur essendo stati denunciati dai detenuti del carcere di S.M. Capua Vetere, sono rimasti in servizio nello stesso penitenziario.
Ma non finisce qui. Infatti una volta che si è dimesso il Capo del Dap Basentini, subentra il nuovo capo del Dap Dino Petralia. Dottor Petralia che, come è facile desumere, sapesse di ciò che era accaduto nel carcere di S.M. Capua Vetere. E lo voglio sperare perché altrimenti sarebbe meglio che cambiasse lavoro.
Bene. Anche con il nuovo Capo del Dap, nessun provvedimento amministrativo viene adottato, come se non fosse successo nulla. Strano, no?
Ed ancora. A febbraio del 2021, dopo ben 9 mesi da quel pestaggio, cambia Governo, cambia Ministro della Giustizia, ma i gravi fatti accaduti nel carcere di S.M. Capua Vetere sembrano essere dimenticati finché non scattano le misure cautelari e finché non viene pubblicato quel video da il Domani .
E dunque domando: il Dottor Petralia, prima della pubblicazione di quel video, ha informato in modo tempestivo e completo la Ministra Cartabia sulla reale portata dei fatti avvenuti nel carcere S.M. Capua Vetere oppure la Ministra non è stata compiutamente informata?
Morale: quando si vedono le immagini di quella “orribile mattanza”, ci si dovrebbe ricordare che la merda cade sempre dall’alto e questo vale anche per le carceri.
La prospettiva. Ecco se si vuole davvero evitare che accadano di nuovo violenze come quelle avvenute nel carcere di S.M. Capua Vetere, si dovrebbe capire che per ricoprire i vertici dell’amministrazione penitenziaria (il Dap) servono specifiche capacità che un bravissimo magistrato, abituato a fare il Giudice o il Pm, non ha. Servono, insomma, persone con profonde conoscenze del mondo carcerario e che abbiano anche capacità organizzative per gestire il difficile e complesso mondo penitenziario, che costa quasi 3 miliari di euro all’anno.
Serve un netto cambio di passo nella scelta delle persone ai vertici del Dap. Ma non domani. Subito!
Diversamente, violenze come quelle che abbiamo visto saranno destinate a ripetersi e lo Stato, in quelle celle sovraffollate, non solo continuerà a violare le sue stesse regole, ma continuerà a violare i diritti delle persone detenute buttando al vento tanti, troppi soldi pubblici che oggi vengono spesi per produrre abbandono e criminalità.

Riccardo Arena

Riccardo Arena cura la rubrica Radiocarcere in onda il martedì e il giovedì alle 21 su Radio Radicale.