Spiegare le cose

Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha fatto una conferenza stampa dove ha detto che esce dal MoVimento 5 stelle «da uomo libero» e che la colpa della frattura con il MoVimento non è sua perché lui è «l’unico che ha mostrato una coscienza critica», la colpa è degli «arrivisti ignoranti che non hanno mai amministrato neanche un condominio».

Devo dire che per uno che, come me, ha delle idee diverse, da quelle di Pizzarotti, e che quando pensa agli uomini liberi pensa a quel che ne dice il poeta russo Iosif Brodskij, che in un discorso pronunciato a Vienna nel 1987 e intitolato La condizione che noi chiamiamo esilio dice «Comunque, se vogliamo avere una parte più importante, la parte dell’uomo libero, allora dobbiamo essere capaci di accettare, o almeno di imitare, il modo in cui un uomo libero è sconfitto. Un uomo libero, – scrive Brodskij, – quando è sconfitto, non dà la colpa a nessuno», anche per uno come me, dicevo, che non apprezza chi, come il sindaco Pizzarotti, nel momento della sconfitta dà la colpa a degli altri, ascoltare le conferenze di Federico Pizzarotti è sempre un piacere, perché Pizzarotti usa una lingua che è tutta sua.

Per esempio ha detto «La storia è galantuoma», coniando questo neologismo, galantuoma, che in un’epoca come la nostra, nella quale i sessi si confondono, si mescolano e si sovrappongono, ha forse qualche possibilità di diffondersi. Più difficile che si affermi la sintassi di certe frasi di Pizzarotti, per esempio: «Potremmo tutti copiare da noi, che a sua volta copiamo da altri», della quale si fa un po’ fatica a capire il significato: chi sono quei noi che potrebbero copiare da se stessi, e a chi si riferisce quel «sua» di «a sua volta»: a sua volta di chi?

Ma al di là degli intrichi sintattici e della verve neologistica di questo ex militante del MoVimento 5 stelle che è, ancora per qualche mese, sindaco di Parma, la conferenza ha avuto un momento chiarissimo quando Cristiano Antonino gli ha chiesto se le divergenze con i vertici del MoVimento non dipendono forse dal fatto che Pizzarotti non ha rispettato quasi nessuna delle promesse che aveva fatto in campagna elettorale, prima tra tutte quella riguardante l’inceneritore. Cristiano Antonino è un giornalista che abita a Parma e conosce e segue da anni nei dettagli la politica locale e che ha avuto, quattro anni fa, un momento di notorietà nazionale perché ha pubblicamente zittito, mandandolo a quel paese (è un eufemismo), Beppe Grillo che, sul palco di un comizio, a Parma, se la prendeva con i giornalisti, così, in generale.

Quando ho sentito questa domanda io, che sulla politica del MoVimento 5 stelle a Parma ho scritto un libro, che si intitola Mo mama, sottotitolo Da chi vogliamo essere governati, e che è uscito nel 2013, ho pensato che finalmente forse Pizzarotti, da «uomo libero», come dice, libero prima di tutto da obblighi di partito, mi avrebbe finalmente spiegato una cosa che mi chiedo da anni, cioè come mai lui, che in campagna elettorale, nel 2012, diceva che, se diventava sindaco lui, l’inceneritore non l’avrebbe fatto partire, mentre il suo avversario, che si chiama Bernazzoli, diceva che non si poteva non farlo partire perché ormai c’erano tutte le autorizzazioni necessarie, come mai Pizzarotti, che dopo che è diventato sindaco ha incaricato un esperto, pagato con soldi pubblici (qualche decina di migliaia di euro), di leggere tutti i documenti relativi all’inceneritore per vedere se c’era il modo di non farlo partire, e dopo un anno circa ha diffuso la relazione finale di questo esperto, che aveva concluso l’inceneritore non si poteva non farlo partire perché ormai c’erano tutte le autorizzazioni necessarie, cioè aveva detto, a pagamento, quello che Bernazzoli, in campagna elettorale, aveva detto gratis, come mai Pizzarotti non era sprofondato dalla vergogna, dopo esser stato protagonista di un exploit del genere (exploit che aveva anche molto a che fare con i suoi litigi con i vertici del movimento, se è vero, come dicono, che Casaleggio gli aveva telefonato e gli aveva detto che uno che in campagna elettorale promette che non fa partire l’inceneritore e poi lo fa partire deve dare le dimissioni).

Credevo che l’avrebbe spiegato, rispondendo alla domanda di Cristiano Antonino, invece, rispondendo alla domanda di Cristiano Antonino, Pizzarotti ha detto, rivolto ai giornalisti: «Lo vedete questo? Questo mi insulta tutti i giorni, dalla sua pagina Facebook». Proprio un bel modo, di spiegare le cose.

[Pubblicato su La Verità]

Paolo Nori

Mi chiamo Paolo Nori, sono nato a Parma, nel 1963, abito a Casalecchio di Reno e scrivo dei libri; l'ultimo si intitola "I russi sono matti" (Utet 2019). Il mio blog è: paolonori.it.