Chi tradisce il Primo Maggio?

Cosa rimane del Primo Maggio appena trascorso? Una polemica sul suo valore simbolico, decine di commenti sull’apertura facoltativa dei negozi a Firenze che, per i contrari, priverebbe i lavoratori precari di un giorno di riposo. Se non fosse triste sarebbe grottesco. La forza del Primo Maggio era nella sua universalità, il Primo Maggio parlava a tutti, era un giorno di festa che celebrava pari dignità di ogni lavoro, era un giorno in cui ricordare i sacrifici collettivi di cui tutti godevano i frutti. E invece ci si è ridotti a fare della questione locale della difficile convivenza del sindaco di Firenze con i sindacati uno strumento di polemica nazionale, che aiuta almeno a offuscare le risposte che sono state date alla manifestazione del 9 aprile sulla precarietà. (altro…)

Marco Simoni

Appassionato di economia politica, in teoria e pratica; romano di nascita e cuore, familiare col mondo anglosassone. Su Twitter è @marcosimoni_