Apocalittico o integrato? La via di mezzo pandemica

Ieri ho fatto la terza dose e adesso spero che le precauzioni prese col medico mi evitino i  debilitanti, rari e non gravi effetti collaterali che ho subito dopo le altre due. Mentre aspetto (si vedrà tra una settimana) mi sfogo con una riflessione sulla gestione pandemica.

Non credo che il governo (anzi i governi, dato che in Occidente le regole sono simili) sia diventato più dittatoriale: si limita a procedere con la solita agenda politica, ovvero mantenere l’economia in funzione e limitare i danni, con più attenzione alle categorie privilegiate e meno a quelle marginali, mescolando misure efficaci a misure propagandistiche, utili per scaricare le responsabilità su qualche capro espiatorio. Non è cambiato nulla, il governo faceva così prima e fa così ora. La svolta totalitarista però avviene nella polarizzazione delle nostre coscienze, quale che sia la posizione sul vaccino, perché ogni categoria si arrocca sul suo (supposto) interesse personale ignorando le esigenze e il benessere altrui.

Chi è vaccinato considera qualunque posizione contraria inascoltabile. Per limitare il danno epidemiologico causato da chi non si vaccina si tollera senza problemi la sua ghettizzazione e ridicolizzazione, senza prestare attenzione alle altre misure mancate, come sanità, smart working e trasporti mai potenziati.

Anche il non vaccinato si polarizza, diventa sordo verso qualunque argomento a sfavore della sua tesi, talvolta preferisce l’aneddotica alla ricerca scientifica, ignora le esigenze di un’ampia fetta della popolazione che è a rischio (diretto o indiretto) se il Covid si diffonde eccessivamente.

Alcune minoranze poi non sono neanche prese in considerazione: se ho avuto effetti collaterali gravi dopo due dosi, perché rischiare con una terza? Che fare con una persona asintomatica positiva al covid che se va in quarantena perde il lavoro? E chi non può permettersi le FFP2 e i tamponi? Qualunque gruppo è sordo alle necessità dell’altro. La polarizzazione rimane anche quando nuovi dati scompigliano le certezze acquisite, come la Omicron, su cui ci si esprime anche se ancora non abbiamo modo di trarre alcuna conclusione – dobbiamo solo aspettare e osservare.

Perdiamo la flessibilità di adeguarci alle novità, l’empatia verso le categorie cui crediamo di non appartenere, la capacità di mettere in dubbio le convinzioni acquisite in base a nuovi dati, la resistenza psicologica alla propaganda: ecco le basi del totalitarismo.

Tutti devono avere un’etichetta leggibile. Ho scelto la vaccinazione senza esitare e la rifarei. Ero indeciso sulla dose booster, dopo gli effetti collaterali delle prime due, e senza super green pass non so se l’avrei fatta. Se mi tornano gli stessi effetti collaterali, in condizioni epidemiologiche analoghe non farò una quarta. Cosa sono? Sì vax, no vax, apocalittico, integrato?

Francesco D'Isa

Artista e scrittore. Da quando è nato, nel settembre del 1980 a Firenze, Francesco D'Isa ama la sintesi e odia la biografia.