Dopo il capodanno

È appena finito il periodo più sacro in Giappone: quello delle feste di capodanno. La città è stata tranquilla per una settimana, chi doveva tornare dai parenti la ha lasciata a chi non se ne è andato da Tokyo. A mezzanotte la quiete era punteggiata dal suono delle campane dei templi sparsi nel circondario. Mangiati i piatti della tradizione, bevuto spesso troppo, riposato e dormito in abbondanza, adesso tutti ricominciano dal nuovo anno, il numero 31 dell’epoca Heisei. L’ultimo con questo nome e che anzi durerà pochi mesi. Il 30 aprile di quest’anno, infatti, l’imperatore Akihito si dimetterà, regalando un po’ di giorni festivi ai sudditi, e comincerà una nuova epoca di cui non si sa ancora il nome. Al suo ultimo compleanno, in dicembre, 57mila persone sono andate a salutarlo al palazzo e a quanto sembra lui ne è stato piuttosto felice.

Il 2019 sarà l’anno di vigilia delle olimpiadi di Tokyo, che può sembrare una esagerazione, ma questo è il livello di attesa (nervosa) che si sta vivendo qua. L’aspetto urbano è già cambiato e nell’arco di un anno e mezzo sicuramente risulterà sconvolto, con quartieri demoliti e ricostruiti, e palazzi sempre più invadenti a giganteggiare. Lo stadio olimpico è quasi concluso, almeno a guardarlo da fuori nella sua struttura portante, i taxi hanno scritte in inglese e i posti letto negli alberghi aumentano mentre i servizi di affittacamere tipo AirBnB sono stati resi illegali. In tutto questo molti sono preoccupati: una olimpiade estiva nella vampa di Tokyo potrebbe essere fatale. Già nel 1964 i giochi si erano svolti in ottobre, un mese decisamente migliore per fare sport, adesso che le temperature sono salite come sarà possibile non danneggiare la salute di atleti e pubblico? Probabilmente molti che hanno esultato al momento dell’assegnazione adesso sarebbero contenti di cancellare tutto, se non fosse una figuraccia. Nel 2019 ci sarà anche la coppa del mondo di rugby per la prima volta in questo Paese che vedo appassionarsi gradualmente alle mischie e ai placcaggi.

In ottobre la tassa sul valore aggiunto salirà dall’8 al 10 percento, mentre dal primo gennaio chiunque esca dal Giappone deve versare 1000 yen di addio. Negli ultimi anni l’arrivo di turisti non ha fatto che aumentare smisuratamente, e probabilmente il 2019 supererà nuovamente il record. Chi lavora con il turismo è contento di fare affari, ma in certe zone la fiumana di visitatori sta cambiando molto i posti stessi e non per il meglio. Parlando di persone che arrivano, il governo sta cercando di stabilire delle regole per l’immigrazione, necessaria in un paese che fa pochi bambini. Per ora sono in programma nuove forme di visto lavorativo e una riorganizzazione degli uffici governativi che se ne occupano.

Per quanto riguarda me, italiano emigrante, i propositi sono come sempre fare di più o di meno, a seconda dei casi, mangiare meglio ed essere felice in più occasioni.

Flavio Parisi

Flavio Parisi @pesceriso vive in Giappone dal 2004, insegna italiano all'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, e l'opera lirica in una università giapponese. Il suo blog personale è Pesceriso.