In Francia ci sarà una “rue du Brexit”

In Francia ci sarà una "rue du Brexit"

Il sindaco di Beaucaire, un paesino francese nella regione meridionale della Linguadoca-Rossiglione, ha dato a una delle strade della cittadina il nome “rue du Brexit”, cioè “via Brexit”, per omaggiare il referendum con cui il Regno Unito ha votato per uscire dall’Unione Europea. Il sindaco si chiama Julien Sanchez ed è un politico del partito nazionalista, di estrema destra ed euroscettico Front National (FN). La strada è lunga circa 325 metri, si trova in una zona industriale ed è perpendicolare a rue Robert Schuman e vicina ad avenue Jean Monnet: sia Schuman che Monnet erano due politici francesi che sono considerati tra i padri fondatori dell’Unione Europea. La decisione del comune di dare questo nome alla strada è stata approvata con 23 voti favorevoli e 9 contrari.

La lettera sulla fama che Frank Sinatra scrisse a George Michael

La lettera sulla fama che Frank Sinatra scrisse a George Michael

Nel 1990 il Los Angeles Times pubblicò un’intervista a George Michael intitolata George Michael’s case against fame, cioè “George Michael contro la fama”. All’epoca era appena uscito il secondo disco da solita di Michael, Listen Without Prejudice: il disco stava avendo meno successo del precedente Faith (1987), che gli fece vincere un Grammy e vendette più di 25 milioni di copie. Listen Without Prejudice vendette solo due milioni di copie, forse anche perché Michael non lo promosse in modo eccessivo, anzi: diede pochissime interviste, non fece un tour e cercò di farsi notare il meno possibile. L’articolo del Los Angeles Times parlava proprio di questo e nelle sue risposte Michael parlava degli effetti negativi dell’essere famosi.

L’articolo citava anche il famoso cantante Frank Sinatra, che nel 1971 annunciò il suo ritiro dalle scene per poi cambiare idea e fare ancora mille spettacoli. Lo stesso Sinatra, probabilmente infastidito per essere stato citato, rispose al Los Angeles Times con una lettera critica in cui diceva a George Michael:

«Avanti, George. Lasciati andare, rilassati. Dai una spolverata a quelle ali sottili e vola verso la luna delle tue scelte. Sii grato di trasportare il bagaglio che noi tutti abbiamo dovuto trasportare da quando sono finite quelle notti in cui si doveva dormire sui pullman e poi aiutare l’autista a scaricare gli strumenti. E non parlare più di “tragedia della fama”. La tragedia della fama è quando non viene nessuno a sentirti e tu stai cantando davanti alla signora delle pulizie in un locale vuoto in cui non è entrato un cliente pagante da secoli».

La lettera si conclude con: «Credimi, ci sono stato».

Frank Sinatra è morto nel 1998 a 82 anni. La copia originale della sua lettera è stata venduta all’asta nel 2007. Il testo era stato pubblicato già nel 2010 dal blog che raccoglie lettere di personaggi famosi Letters of Note.

Britney Spears non è morta

Britney Spears non è morta

La mattina di lunedì 26 dicembre l’account Twitter della casa discografica Sony Music ha pubblicato due messaggi in cui si diceva che la cantante Britney Spears era morta, seguiti dall’hashtag #RIPBritney. I messaggi sono stati online per svariati minuti fino a quando qualcuno non li ha cancellati. La morte di Britney Spears è stata smentita del suo manager Adam Leber a CNN: «Britney sta bene. Ci sono stati parecchi scherzi sulla sua presunta morte negli anni scorsi, ma mai dall’account twitter di Sony Music. Credo che l’account sia stato hackerato. Non ho ancora parlato con nessuno, ma ne sono sicuro». Poco dopo Sony ha confermato che l’account Twitter era stato hackerato e che ha chiesto scusa a Britney Spears e ai suoi fan.

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Ad aggiungere confusione alla vicenda è intervenuto il gruppo di hacker OurMine, divenuto famoso per aver compromesso gli account twitter di Marvel e Netflix nei mesi scorsi. Questa volta gli hacker di OurMine, però, hanno hackerato l’account di Sony solo dopo la pubblicazione dei tweet sulla morte di Britney Spears proprio per smentirla. Gli hacker hanno pubblicato due tweet, ora cancellati, in cui dicono di aver notato che i tweet sulla morte della cantante erano stati pubblicati da un indirizzo IP diverso dagli altri, e che quindi Spears era ancora viva. Contattati da Mashable gli hacker hanno detto che non avevano mai fatto debunking di una notizia falsa prima d’ora, ma che potrebbero continuare a farlo in futuro.

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