Perché gli italiani comprano le mazze da baseball

Perché gli italiani comprano le mazze da baseball

Per giocare a baseball, direte voi. Invece no, almeno a giudicare dal tono di molte recensioni pubblicate su Amazon.

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“l’ho acquistata per difesa personale in caso di ladri in casa, bella ottima impugnatura, spero solo di non doverla usare sicuramente la consiglio anche per lo sport al quale è destinata”

“spero di non recensirne l’uso ma se entra qualcuno in casa mi preoccupero’ di aggiornare la recensione circa il suo funzionamento”

“Ottima per spaccare ossa, a mio parere fa anche un bel rumore quando prende la carne. Pensò sia buona anche per il gioco”

“perfetta, solido legno, utilizzata per difesa ho rotto un braccio ad un malintenzionato. Per giocare non so, credo sia adatta..”

“mazza di ottima fattura, resistente e davvero bella pesante sia per chi volesse usarla per giocare sia per chi come me la tiene per difendersi da eventuali ladri”

“Ho acquistato questa mazza per difesa, l’articolo è molto bello e consistente, spero di non doverla mai usare”

“Penso che sia perfetto per un uso di autodifesa, che è il motivo per cui l’ho comprata”

“Buona non pesante e ben equilibrata! Appena mi entra in casa qualcuno vi saprò dire se il materiale e’ buono!”

“Ho acquistato la mazza da baseball più per sicurezza (con i tempi che corrono, meglio averla accanto al letto) che per usarla per la sua funzione. L’oggetto ha soddisfatto appieno le aspettative: robusta, lucida, maneggevole e di ottima fattura. E’ un piacere giocherellarci. Consigliata se volete dormire leggermente più tranquilli. Penso sia valida anche per il gioco del baseball”.

“Prodotto acquistato esclusivamente per difesa personale, la mazza sembra avere una sua solidità, il legno risulta levigato molto bene, lucente e massiccio”

“il materiale utilizzato sembra a prima vista robusto. Consiglio questo articolo ai neofiti di baseball e come deterrente per ladri”

“non la userò di certo per giocare a baseball e spero di non usarla mai, comunque un buon prodotto”

“Sportivamente parlando non saprei giudicarlo, comprata come “antifurto” più che da provare sul campo di gioco. Sembra robusta, ma nn saprei dare una parere tecnico”

“Comperata per scopo difesa, però sembra molto ben fatta, penso vada + che bene per giocarci…”

“Visto i tempi in cui viviamo l’ho presa solo per difesa personale nel momento in cui mi dovessi trovare qualche ladro in casa; spero di non doverla mai utilizzare in quel senso ma di continuare ad ammirarla sul mobile”

La foto della famiglia di Bebe Vio per promuovere i vaccini

La foto della famiglia di Bebe Vio per promuovere i vaccini

La schermitrice italiana Beatrice Vio, medaglia d’oro nel fioretto alle Paralimpiadi di Rio 2016, ha pubblicato su Facebook una foto in cui si vede la sua famiglia mentre si sottopone ai vaccini per la meningite, malattia che colpì la stessa Vio quando aveva 11 anni, e che portò all’amputazione di tutti i suoi arti.

Negli ultimi giorni i giornali italiani hanno parlato di un “allarme meningite” che in realtà non esisteva: a provocare la discussione era stata una morte per meningite da escherichia coli, che non comporta rischi di trasmissione diretta da persona a persona, diversamente dalla meningite da meningococco. Nel 2015 i casi in Italia di meningite invasiva da meningococco sono stati 196: 0,32 casi ogni 100mila persone. L’incidenza è in lieve aumento rispetto agli anni precedenti – 0,23 casi su 100mila nel 2012, 0,29 nel 2013 e 0,27 nel 2014 – ma l’andamento non è tale da essere preoccupante o da far parlare di emergenza sanitaria. Il dato complessivo ha subìto una variazione soprattutto a causa del maggior numero di casi registrati in Toscana, a fronte di un andamento stabile nelle altre regioni.

«La scienza non è democratica»

«La scienza non è democratica»

Il medico e docente di virologia e microbiologia Roberto Burioni, autore del libro Il vaccino non è un’opinione (Mondadori, 2016), ha una pagina su Facebook in cui commenta le notizie sui vaccini e sui loro presunti effetti negativi, spiegando i principi scientifici dietro le più recenti ricerche e smontando le notizie false. Burioni è sempre molto chiaro, cita le sue fonti e dimostra anche una certa pazienza nei confronti di chi pensa che i vaccini provochino l’autismo (una credenza dovuta a una delle più grandi frodi scientifiche degli ultimi cent’anni), tra le altre cose. Tra i commenti al suo ultimo post, in cui Burioni spiegava perché non è vero che i recenti casi di meningite sono dovuti alle migrazioni dall’Africa, ha scritto come mai cancella la maggior parte dei commenti: in sostanza, in qualità di esperto, non accetta di discutere con persone che non sanno di cosa parlano. Il commento che si conclude con la frase «La scienza non è democratica» ha ricevuto più di 2.100 like. La pagina di Burioni – Roberto Burioni, Medico – è seguita da più di 82mila persone.

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