Una partita di football americano è fatta soprattutto di pubblicità e replay

Una partita di football americano è fatta soprattutto di pubblicità e replay

L’8 settembre è iniziata la 97esima stagione della NFL, il più importante campionato al mondo di football americano, che si concluderà con il Super Bowl del 5 febbraio 2017. Solo nella stagione regolare si giocheranno 256 partite, a cui dal 7 gennaio 2017 seguiranno quelle dei playoff. Per l’occasione Vox ha pubblicato su Twitter un grafico di un paio d’anni fa che mostra cosa vede in tv chi guarda una partita, tra il fischio d’inizio e la fine. Il tempo di gioco effettivo è circa l’8 per cento del totale; per il 35 per cento del tempo i giocatori stanno in campo ma il gioco è fermo, le pubblicità occupano il 24,5 per cento del tempo, i replay quasi l’11 per cento; le inquadrature di arbitri e allenatori occupano rispettivamente il 3,2 e il 4,9 per cento del tempo totale. L’intervallo principale occupa invece il 3,2 per cento del tempo totale.

La prima pagina di un quotidiano norvegese contro Facebook

La prima pagina di un quotidiano norvegese contro Facebook

Aggiornamento del 10 settembre: Facebook ha deciso di non censurare la famosa foto di una bambina vietnamita che corre nuda in seguito a un attacco al napalm, scattata dal fotografo Nick Ut nel 1972. Un portavoce di Facebook ha detto: «Un’immagine di un bambino nudo normalmente, violerebbe i nostri community standard, e in alcuni paesi potrebbe addirittura essere considerata un’immagine pedopornografica. In questo caso, riconosciamo la storia e l’importanza globale di questa immagine nel documentare un particolare momento storico».

 

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L’edizione del 9 settembre dell’Aftenposten, il più diffuso quotidiano norvegese, ha una prima pagina dedicata interamente a Facebook. La prima pagina contiene l’inizio di una lettera aperta del direttore del giornale Espen Egli Hansen a Mark Zuckerberg, il fondatore e CEO di Facebook, e la celebre foto di una bambina vietnamita che corre nuda in seguito a un attacco al napalm, scattata dal fotografo Nick Ut nel 1972. Il giornale ha deciso di pubblicare la foto in prima pagina perché qualche giorno prima Facebook aveva cancellato un post dall’account del giornale che conteneva la stessa foto: la redazione di Aftenposten ha detto che dopo la pubblicazione Facebook le aveva mandato un messaggio chiedendo di rimuovere o “pixelare” la foto, dato che conteneva un nudo femminile. Poi aveva cancellato il post, senza attendere la risposta di Aftenposten.

Nella sua lettera, Hansen chiama Zuckerberg «il direttore di giornale più potente del mondo», invitandolo a riconoscere di avere questo ruolo, e critica Facebook per la sua incapacità di «distinguere fra pornografia infantile e una celebre fotografia di guerra»: «sono preoccupato dal fatto che il mezzo di informazione più importante al mondo stia limitando la libertà invece di provare ad espanderla, e che questo a volte accada in maniera autoritaria», ha aggiunto Hansen.

Venerdì c’è stato un ulteriore sviluppo di tutta questa storia: la prima ministra norvegese Erna Solberg – come altri ministri del suo governo – ha ripubblicato la foto della bambina vietnamita che corre nuda, chiedendo a Facebook di rivedere le sue politiche al riguardo e sostenendo la posizione dell’Aftenposten. Facebook, di nuovo, non l’ha presa bene e ha cancellato il post di Solberg.

Più di metà della popolazione mondiale vive dentro questo pezzo di mondo

Più di metà della popolazione mondiale vive dentro questo pezzo di mondo

Quest’immagine, che ciclicamente torna a circolare sui social network, mostra l’area nel sudest asiatico – dall’India al Giappone e dall’Indonesia alla Cina – in cui vive più della metà della popolazione mondiale (al momento siamo circa sette miliardi e mezzo, CIRCA). Da quando l’immagine ha iniziato a circolare su internet (tre anni almeno) la popolazione mondiale è aumentata, soprattutto grazie al contributo di Cina, India e altri paesi dentro al cerchio: quindi è probabile che l’immagine sia oggi ancora più vera, e lo resterebbe anche diminuendo il diametro del cerchio.

cerchio-popolazione

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