L’ultimo argomento della campagna elettorale americana: Ted Cruz e la masturbazione

L'ultimo argomento della campagna elettorale americana: Ted Cruz e la masturbazione

L’ultimo argomento di conversazione della strampalata campagna elettorale per le primarie dei Repubblicani negli Stati Uniti riguarda le abitudini masturbatorie di Ted Cruz, uno dei tre candidati ancora in gara e l’unico ad avere qualche possibilità ottenere più delegati di Donald Trump. Un articolo di David Corn su Mother Jones qualche giorno fa aveva tirato fuori un vecchio comunicato diffuso dell’ufficio di Ted Cruz quando era procuratore generale del Texas, che diceva: “Non esiste un diritto fondamentale alla stimolazione dei propri genitali che non sia per ragioni mediche e non legata a un processo di procreazione e al di fuori di una relazione interpersonale”. L’articolo di Corn ha generato tra le altre cose anche una risposta su Twitter di Craig Mazin, regista cinematografico ed ex compagno di dormitorio di Ted Cruz al college: “Ted Cruz pensa che le persone non abbiano il diritto di “stimolare i propri genitali”. Io ero suo compagno di dormitorio al college. Questa sua convinzione dovrebbe essere piuttosto recente”.

Come ha scritto Jeet Heer su New Republic, questo è solo l’ultimo di molti commenti sul passato di Ted Cruz e sulla sua fama da segaiolo.

L’inno del “Popolo della Famiglia” suona così

L'inno del "Popolo della Famiglia" suona così

È un nuovo partito politico di posizioni molto conservatrici e ispirate a principi religiosi. Il suo candidato a sindaco di Roma è Mario Adinolfi, giornalista romano dalle molte carriere – blogger, conduttore televisivo e radiofonico, parlamentare, giocatore professionista di poker, musicista – e noto per una recente svolta estremista religiosa. Non è che gli altri inni di partito siano molto meglio, eh?

Barack Obama sa cosa è successo a Jon Snow

Barack Obama sa cosa è successo a Jon Snow

David Benioff and D. B. Weiss, i creatori di Game of Thrones, hanno detto che Barack Obama ha chiesto e ottenuto di poter vedere in anteprima la sesta stagione della serie televisiva che, per tutti gli altri, si potrà vedere solo dal 24 aprile una puntata alla volta. Benioff e D. B. Weiss hanno spiegato che è stato proprio Obama, che è un grande appassionato della serie, a chiedere loro di poter avere gli episodi in anticipo (e non è la prima volta). «È stato un momento strano», ha detto Weiss, «lui è il leader più importante del mondo». Il caso di Obama è un’eccezione, spiega Mashable, perché nemmeno ai critici tv è stato permesso di vedere in anteprima le puntate di Game of Thrones.

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