Il Pirellone di Milano illuminato con la scritta “No”

Il Pirellone di Milano illuminato con la scritta "No"

Intorno alle 19 di venerdì sera sul grattacielo Pirelli di Milano – che è chiamato anche il “Pirellone” e ospita la sede del Consiglio Regionale della Lombardia – è comparsa la scritta “No”, realizzata lasciando accese le luci di alcune stanze dell’edificio. Era già successo a gennaio con una scritta a sostegno del cosiddetto “Family Day“. La scritta è comparsa poche ore prima dell’inizio del silenzio elettorale e il Corriere della Sera ha scritto che a differenza di quanto successo a gennaio «questa volta l’iniziativa non è stata concordata con l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale». Raffaele Cattaneo, il presidente del Consiglio regionale, ha detto:

L’iniziativa di far comparire la scritta “No” su Palazzo Pirelli non è una iniziativa istituzionale e non è mai stata decisa in nessuna sede autorizzata a farlo. Condanno fermamente questa iniziativa: le istituzioni sono di tutti e non possono essere utilizzate per la campagna elettorale di una parte. Ho disposto che venissero immediatamente spente le luci e che venga avviata una indagine interna per verificare le responsabilità. Peraltro sono convinto che iniziative di questo tipo sono solo controproducenti. Da sostenitore del “No” me ne rammarico doppiamente.

Referendum: scritta "No" compare su Pirellone a Milano
(ANSA/ALESSANDRO FRANZI)

Sin da ieri sera le foto del Pirellone illuminato col “No” sono circolate molto sui social network.

La notizia più condivisa sul referendum è una bufala

La notizia più condivisa sul referendum è una bufala

Secondo una ricerca fatta in collaborazione con Agi dal sito di factchecking Pagella Politica, la notizia più condivisa sui social network a proposito del referendum costituzionale del 4 dicembre è una bufala. La notizia è stata pubblicata il 23 novembre dal sito “italiani-informati.com”, che di solito pubblica notizie false, e parla del ritrovamento di 500 mila schede già compilate con il “Sì” nell’immaginario comune di “Rignano sul Membro” (qui abbiamo pubblicato un altro elenco con le bufale più diffuse sul referendum).

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La notizia ha ottenuto 233.400 interazioni su Facebook, Twitter, Linkedin e Google+. Al secondo posto della classifica c’è una notizia vera: la richiesta di un sindaco di un piccolo paese colpito dal terremoto di ottobre di annullare il referendum e usare i soldi risparmiati per aiutare i terremotati. La notizia è stata pubblicata dal sito Ascoli News e ha ottenuto 171.800 interazioni. In tutto, quattro su dieci delle notizie più condivise sui social network nel periodo tra il primo ottobre e il 30 novembre, sono risultate false. Qui trovate tutto l’elenco.

Gli autori della ricerca concludono il loro articolo con alcune considerazioni:

[…] Siti di dubbia affidabilità hanno raggiunto molte persone nelle settimane finali di una campagna referendaria molto combattuta. Il problema delle false notizie non è limitato agli Stati Uniti. Naturalmente non sarebbe corretto concludere che durante la campagna referendaria sono circolate più notizie false che notizie vere: visto il grande numero di mezzi di informazione italiani, ogni notizia vera viene amplificata e ripresa un grande numero di volte, mentre è assai meno probabile che una bufala abbia la stessa diffusione capillare. Non è facile, poi, capire in quale misura le bufale possano condizionare il comportamento degli elettori. Infine, il totale delle reazioni sui social network non è uno strumento in grado di distinguere tra chi condivide il link di una notizia falsa perché convinto della sua veridicità e chi invece lo fa per segnalare o denunciare l’assurdità della notizia.

Per realizzare la sua ricerca, Pagella Politica ha utilizzato il sito BuzzSumo, che serve a calcolare il numero di interazioni che una pagina riesce a ottenere una volta condivisa sui social network. È lo stesso strumento utilizzato dal giornalista Craig Silverman per l’articolo con cui BuzzFeed ha mostrato che buona parte delle notizie più condivise durante la campagna elettorale americana fossero bufale provenienti da siti inaffidabili. L’articolo di Silverman ha contribuito a far nascere un dibattito sul ruolo dei social network nella vittoria di Donald Trump.

“Tutto molto interessante”, la seconda canzone di Fabio Rovazzi

“Tutto molto interessante”, la seconda canzone di Fabio Rovazzi

Venerdì 2 dicembre è uscito il video di “Tutto molto interessante”, la seconda canzone di Fabio Rovazzi, cantante e comico italiano diventato molto famoso quest’estate per la canzone “Andiamo a comandare”. “Tutto molto interessante” parla di profili Instagram pieni di selfie e di filtri di Snapchat, e a un certo punto lascia intendere che Rovazzi si sia annoiato di chi balla davanti a lui “Andiamo a comandare”. Nel video della canzone ci sono, oltre a J-Ax e Fedez, che producono Rovazzi con la loro etichetta discografica Newtopia, anche Fabio De Luigi ed Enrico Papi.

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