Giovedì 8 settembre esce Tommaso, un film diretto da Kim Rossi Stuart che è stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia: racconta la storia di un attore quarantenne che non ha imparato a gestire le sue relazioni con le donne. La locandina è un disegno in bianco e nero del protagonista visto di profilo, il cui viso però è anche una donna nuda. Il disegno cita un’illusione ottica molto famosa costruita su una caricatura dello psicoanalista austriaco Sigmund Freud e intitolata “Che cosa c’è nella mente di un uomo?”. Per capirci: è una popolare caricatura che ritrae Sigmund Freud ma non è un autoritratto di Freud, e non è chiaro chi l’abbia realizzata.
Da alcuni giorni gli abitanti di Noril’sk, una città della Siberia settentrionale, in Russia, hanno notato che le acque del fiume locale Daldykan sono diventate rosse. La notizia è finita sui giornali internazionali da quando le foto del fiume hanno iniziato a circolare sui social network. Molto probabilmente la causa è una perdita di sostanze chimiche dalla vicina centrale della Norilsk Nickel, un’azienda che il Guardian ha definito «il più grande produttore al mondo di nichel e palladio». Mercoledì 7 settembre il ministero dell’Ambiente russo ha fatto sapere che sta indagando le cause dell’incidente, che probabilmente è stato causato da una perdita del canale di scolo di Norilsk Nickel (che in un comunicato ha detto che «il colore dell’acqua non è diverso dal solito»).
Red river near Russia's Norilsk after a Norilsk Nickel accident, indigenous group says https://t.co/hhQUu6yARc pic.twitter.com/VqVpwYRupw
— Maria Antonova (@mashant) September 7, 2016
Secondo un esperto contattato dal Guardian, non è la prima volta che una perdita dell’impianto di Norilsk Nickel inquina il Daldykan. Un altro esperto contattato da The Verge sostiene che in questo caso il colore rosso dell’acqua è probabilmente dato dal ferro ossidato contenuto nei materiali di scarto finiti nel fiume. Il sindaco di Noril’sk ha comunque fatto sapere che le riserve d’acqua della città provengono da altre fonti.
Qualche giorno fa Tim Stewart, un neozelandese di 57 anni, stava facendo kayak ad Army Bay, nel nord della Nuova Zelanda, quando ha visto che vicino a lui era arrivata un’orca di circa tre metri e ha deciso di buttarsi in mare e nuotarci un po’ insieme. Il tutto è stato ripreso da un drone che passava da quelle parti. In realtà Stewart ha spiegato di essere andato lì a fare kayak – a pochi metri dalla costa – proprio perché aveva sentito dire che in quell’area c’erano stati avvistamenti di orche. Ha detto di non aver avuto paura, giusto un po’ di preoccupazione quando l’orca ha aperto la bocca: «Voleva solo giocare, ma ho sperato che non mi tirasse nel mare, giocando».