Qualcuno ha esposto una bandiera russa sulla cattedrale di Salisbury

Qualcuno ha esposto una bandiera russa sulla cattedrale di Salisbury

Domenica qualcuno ha appeso una grande bandiera della Russia sulla cattedrale di Salisbury, nel Regno Unito, la città dove lo scorso 4 marzo furono avvelenati l’ex spia russa Sergej Skripal e sua figlia Yulia. La bandiera è stata vista la mattina di domenica, attaccata a un’impalcatura, ed è stata presto tolta da alcuni operai: non si sa chi l’abbia messa, ma è sembrata da subito una specie di presa in giro provocatoria. I due principali sospettati dell’avvelenamento perché avvistati a Salisbury nei giorni dell’attentato, gli agenti dei servizi segreti russi Alexander Yevgenievich Petrov e Ruslan Timurovich Boshirov, avevano infatti detto in un’intervista alla tv russa che erano lì per visitare la cattedrale. Era stata una scusa giudicata poco credibile da tutti gli esperti, ed era sembrata quasi una provocazione: gli osservatori concordano nel ritenere che l’avvelenamento fosse stato commissionato dai ranghi più alti dei servizi segreti russi, secondo molti con un coinvolgimento dello stesso governo.

Non è la prima volta che succede una cosa del genere: a Natale il network Russia Today, controllato dal governo russo e sul quale era andata in onda l’intervista, aveva regalato ai dipendenti e ad altre persone una cattedrale di Salisbury fatta di cioccolato. Sia Sergej Skripal che la figlia Yulia sono sopravvissute all’attentato: Dawn Sturgess, una donna di 44 anni, era invece morta per essere entrata casualmente a contatto con una boccetta di profumo che conteneva il gas nervino usato nell’avvelenamento.

Non è così insolito trovare un puma nel tuo giardino, in California

Non è così insolito trovare un puma nel tuo giardino, in California

Sabato nella città di Hesperia, in California (Stati Uniti), i vigili del fuoco hanno salvato un esemplare di puma che si era arrampicato in cima a un albero, fuori da una casa. L’allarme era stato dato da un abitante della zona che aveva visto il puma arrampicarsi fino a circa 15 metri d’altezza. I vigili del fuoco hanno prima calmato l’animale con del tranquillante e poi lo hanno portato giù e rimesso in libertà. «Trovare dei giovani puma lontani da quello che è il loro habitat naturale non è una cosa così insolita», ha detto Kevin Brennan, biologo del Dipartimento locale che si occupa della preservazione della fauna in California, ma gli attacchi nei confronti di esseri umani sono piuttosto rari.

 

 

Arpione spaziale!

Arpione spaziale!

Il satellite sperimentale britannico RemoveDEBRIS ha dimostrato con successo un nuovo sistema per catturare i detriti spaziali, in modo da raccoglierli ed evitare che possano causare danni agli altri satelliti in orbita. Il sistema funziona tramite un arpione, che viene sparato in direzione del detrito per fermarlo e impedirgli di andare a zonzo intorno alla Terra.

La simulazione, con un finto detrito collegato a RemoveDEBRIS tramite un’asta, ha funzionato alla perfezione. L’esperimento sarà ora valutato dagli organizzatori della missione, in vista degli ulteriori sviluppi delle tecnologie per ridurre i rifiuti spaziali.

RemoveDEBRIS si trova in orbita intorno alla Terra dalla fine della scorsa estate, quando aveva eseguito un primo test utilizzando una rete per bloccare i detriti spaziali, farli decadere dalla loro orbita e polverizzare durante il turbolento rientro nell’atmosfera.

Non sappiamo di preciso quanti siano i rifiuti spaziali in orbita intorno alla Terra, ma sono comunque decine di migliaia. Il solo Space Surveillance Network del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti tiene sotto controllo circa 8mila detriti: la loro presenza è rilevata da una rete di antenne al suolo e i suoi sistemi hanno il compito di valutare il rischio di collisioni, tra gli stessi detriti o con altri oggetti in orbita come i satelliti. Questi rifiuti spaziali viaggiano a grande velocità, superando in molti casi i 27mila chilometri orari. La loro presenza costituisce un rischio per i satelliti e le basi spaziali orbitali, come la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), perché una collisione potrebbe comportare seri danni e portare alla produzione di ulteriori detriti.

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