Fratelli Equitalia

Fratelli Equitalia, l’Italia s’è desta
il fisco è impazzito: controlla e ti arresta

Che chiasso e che spasso, il blitz a Cortina
tremava il barbone e la sua filippina
Piangevano i poveri e i tartassati
le mogli e le tate sulle Maserati
Ma senza scontrini son cavoli amari
se poi nel parcheggio che c’è?, una Ferrari

Da Monti ai monti, eh eh, nomen omen
si godano adesso l’omino col loden

Che sbirri cafoni, che scarsa creanza
tra struscio e polenta arriva la finanza
Che gente volgare e poco di mondo
e noi ce ne andremo a Portorotondo

Che gente invadente e poco viveur
e noi torneremo – sì – a Courmayeur
Ma c’è poca neve, qui passa la voglia
l’inverno prossimo andremo in Puglia

Ma forse è un disegno, un sudista complotto
dovrebbero far più controlli là sotto
Qui basta una svista, qui basta un’inezia
e quelli sequestrano il vano a Venezia

Ma a parte tutto, non è colpa nostra
se tocca a voi questo giro di giostra
Vi dite vittime, ed è un bel dire
se poi dichiarate tremila lire

Compraste una Bentley in piccole rate
ma non ditelo a noi: all’agenzia delle entrate
Noi per la finanza né odio né tifo
ma i numeri insegnano, e fate un po’ schifo

E quante proteste, che scene madri
han solo trovato, a Cortina, dei ladri

Noi siamo diversi, non è una battuta
chiediamo sempre la ricevuta.

Filippo Facci

Giornalista e scrittore, lavora a Libero, ha collaborato con il Foglio, il Riformista e Grazia. È autore di Di Pietro, La storia vera