Anti-politica e non-politica

Parlano come se per trascinare la gente in piazza bastasse schiacciare un tasto del telecomando, parlano come se i famosi sondaggi non dessero indicazioni di voto ma assicurassero, pure, che la gente a votare abbia anche voglia di andarci, parlano insomma come se la politica non fosse ridotta a una sostanziale non-politica (volto cortese dell’antipolitica) ridotta in realtà a una guerra di nervi, a una campagna di perenne delegittimazione incendiata dalla stampa, a retroscena politici imperniati sul chi-scopa-con-chi, al famoso ventilatore ormai perennemente in funzione, a deliri di dichiarazioni e contro-dichiarazioni che non ci trasmettono più niente, non sono niente, ma fa niente: loro proseguono, vanno avanti come se il Paese non aspettasse altro e denotasse il loro stesso pathos da parolai. Scissioni? Elezioni? Coalizioni? Manifestazioni? Basta tirare una leva, credono.

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Filippo Facci

Giornalista e scrittore, lavora a Libero, ha collaborato con il Foglio, il Riformista e Grazia. È autore di Di Pietro, La storia vera