Alla vigilia di Italia-Germania

In 10 anni l’investimento dei club tedeschi sulle proprie accademie è stato di oltre mezzo miliardo di euro. È stato un processo virtuoso che è passato attraverso la volontà della federazione di costruire un modello di riferimento che fosse seguito sia della società dilettantistiche che professionistiche. I cardini di questa rivoluzione iniziata nel 2000 sono stati: la formazione degli istruttori di calcio, la ricerca e la valorizzazione del talento,  l’integrazione sport-scuola, la dotazione di strumenti informatici e gli incentivi ai club.

Oggi la Germania ha un campionato in salute dal punto di vista economico, competitivo da quello sportivo e con un’età media di 25 anni (3 in meno della nostra Serie A). I club che vogliono partecipare alla Bundesliga 1 e 2 devono avere delle accademie che corrispondono a determinati criteri qualitativi, pena l’esclusione.

Queste sono le premesse con cui i nostri avversari arrivano alla semifinale di Euro 2012. E noi come ci arriviamo? Certo non con la stessa pianificazione, nè con lo stesso trend economico. Però, come da tradizione italica, con quell’arte di arrangiarsi e di tirare fuori il coniglio dal cilindro che ci permette ciclicamente di confezionare qualche exploit sportivo sufficiente a ributtare la polvere sotto al tappeto.

Voltarsi indietro non conviene… Prandelli che ci dice “se volete non andiamo all’Europeo” o Monti che esterna “il calcio deve fermarsi due anni”. Meglio puntare sul presente, sull’ottima partita fatta contro l’Inghilterra che ci riempie di speranza. Tutti vorremo vincere non solo contro la Germania ma anche la partita successiva, in programma a Kiev domenica sera, contro la vincente del derby iberico.

La speranza però è accompagnata anche da timori se non di vera e propria paura.

Non più tardi di un mese fa a Coverciano il Presidente della FIGC Giancarlo Abete ha promesso, davanti a tutte le componenti federali, il via libera a un progetto di Roberto Baggio, Presidente del Settore Tecnico, che prevede la costituzione sul territorio di una serie di Centri di Formazione per migliorare la qualità degli istruttori delle società dilettantistiche. Sono stati studiati nel dettaglio la didattica, i criteri metodologici, gli strumenti tecnologici, l’organizzazione e la logistica. Due anni di lavoro che sarebbe un reato disperdere. Si tratta solo di partire. Anzi per dirla tutta si è già partiti, a Pisa, con una prima cellula sperimentale. A Pisa si sta svolgendo il primo corso di formazione per istruire 40 allenatori delle scuole calcio di una ventina di club dilettantistici che hanno sposato l’iniziativa. Insieme alla Fondazione FTGM/CNR si sta sviluppando la piattaforma tecnologica. L’esperimento è aiutato e seguito da enti pubblici e strutture private. Molte e prestigiosi gli istituti di ricerca che si sono messi a disposizione, dalla Scuola Sup. Sant’Anna all’equipe del Prof. Mosca (EndoCas), passando per l’Università di Scienze Motorie di Pisa. Con queste realtà è stato costituito un Centro Studi ed è in programma anche la realizzazione di una rivista divulgativa per arrivare a sensibilizzare tutte le famiglie pisane. Chi volesse saperne di più può andare sul sito.

Per questi motivi l’attesa di Italia-Germania è alta. Speranze e timori si sovrappongono dentro di me, come dentro il cuore di milioni di persone, anche se ad alimentare queste pulsioni probabilmente concorrono ragioni un po’ diverse.

Adriano Bacconi

Preparatore atletico e allenatore di calcio professionista, ha ideato il sistema informatico di match analysis DigitalSoccer ed è stato nello di staff di Marcello Lippi alle edizioni 2006 e 2010 della World Cup. Attualmente è commentatore tecnico di Rai Sport, consulente di Deltatre spa, per la creazione di contenuti editoriali per UEFA e FIFA. Segue, inoltre, alcuni progetti speciali del Settore Tecnico di Coverciano. Il suo sito è questo. È autore di La Juve di Antonio Conte. Fare la partita