Una strage di quarterback

Drew Brees – come la Cecilia delle Vergini Suicide di Eugenides (o della Coppola, se volete) – “fu il primo ad andarsene”. Nel pomeriggio di sabato, lui e i suoi New Orleans Saints hanno abdicato al trono di campioni NFL, fatti fuori dall’unica squadra, i Seattle Seahawks, arrivata ai playoff con un record perdente (7-9). Vero, per via di un regolamento poco condivisibile giocavano fuori casa, nella Città dello Smeraldo, ma la loro sconfitta rimane –come hanno subito sentenziato i giornalisti americani – “una delle più grandi sorprese nella storia dei playoff NFL”.
Sorprendente anche che, nella partita subito successiva, al nome di Brees si sia aggiunto, tra quelli delle vittime eccellenti del primo weekend di postseason NFL, quello di Payton Manning. Lui e i suoi Colts, invece, giocavano in casa ed erano considerati favoriti contro i Jets di Mark Sanchez, rivale di ruolo. Il veterano – 4 volte miglior giocatore della Lega (un record), già campione NFL nel 2007 quando fu anche miglior giocatore del Superbowl – si pensava dovesse aver la meglio sul suo giovane avversario ma New York, dopo aver chiuso a zero il primo tempo, l’ha spuntata di un punto, chiudendo così in anticipo la stagione di Indianapolis.
La domenica, poi, le sorprese sono continuate, e stavolta la vittima eccellente risponde al nome di Michael Vick, per molti un candidato più che credibile al titolo di miglior giocatore NFL della stagione. Se l’ex detenuto del carcere di Leavenworth, in Kansas (19 mesi di gabbia per aver organizzato clandestinamente crudeli lotte tra cani), ha sicuramente dato nuovi significati alla leggenda delle famose “second chances” americane, non è riuscito però ad aggiungere il classico lieto fino alla propria favola sportiva. A rovinare i piani i Green Bay Packers, capaci di andare a vincere a Philadelphia.
E ora?
Ora – posto che Baltimore ha massacrato Kansas City nell’altro incontro del weekend – gli accoppiamenti del prossimo turno perdono necessariamente un po’ di fascino. Certo, entrano in campo le squadre migliori (New England, Atlanta, Pittsburgh e Chicago) e le sfide finiranno magari per essere avvincenti e spettacolari, ma lo tsunami che nel weekend ha colpito i quarterback di mezza NFL ha tolto di mezzo quelle facce da copertina di cui c’è sempre bisogno.
Ne rimane una, per fortuna.
La più bella di tutti, probabilmente.
Almeno se crediamo a sua moglie Gisele Bündchen.
O ai pubblicitari/guru del marketing di Madison Avenue, che recentemente ne hanno fatto il testimonial pure degli stivaletti pelosi Ugg (non proprio il prodotto più maschil-virile immaginabile…).
Salvaci tu, Tom Brady!

Mauro Bevacqua

Nato a Milano, nel 1973, fa il giornalista, dirige il mensile Rivista Ufficiale NBA e guarda con interesse al mondo (sportivo, americano, ma non solo).