Uggioso

Uggia, forse dal latino parlato *ūdia “frescura”, “umidità” (der. di udus ‘umido’), ha sviluppato nei secoli un’amplissima serie di significati oggi più o meno dismessi:

1) “ombra”, “penombra”; 2) “nebbia”, “foschia”; 3) “desolazione”, “squallore”; 4) “devastazione”, “distruzione”; 5) “disturbo”, “malessere”; 6) “assillo”, “tormento”; 7) “antipatia”, “molestia”; 8) “indisponenza”, “insofferenza”; 9) “ostilità”, “avversione”; 10) “disagio”, “insoddisfazione”, “scontento”; 11) “monotonia”, “grigiore”; ecc.

Luoghi, situazioni, ambienti grigi o monotoni possono risultare tristi o noiosi. Uggia, nell’italiano corrente, si può rendere con buona approssimazione proprio con noia (o, se il tono è letterario, tedio) o tristezza. Capita però che sfumi, nei suoi diversi usi, nei sentimenti dell’inquietudine o dell’irrequietezza o ancora conservi, in alcune espressioni, i significati di un tempo: se ho in uggia qualcuno provo ostilità o antipatia nei suoi confronti; se sono in uggia a qualcuno sono io a non andargli a genio.
Una persona uggiosa può essere noiosa (o tediosa), irritante o fastidiosa («Pomeriggi ardenti con la cicala che canta uggiosa qualche sparo di fucile, e il tremore all’orizzonte», Filippo De Pisis, Il marchesino pittore, prefazione di Sandro Zanotto, Milano, Longanesi & C., 1969, p. 174), o anche annoiata, ma in questo caso l’aggettivo ha una venatura letteraria («È primavera, o uggioso bimbo: chiudi / il grosso libro e scorda il nome mio, / fatti monello e corri a piedi nudi», Marino Moretti, Passano i brevi, i lunghi anni, vv. 16-18). Un luogo uggioso può essere ombreggiato o ombroso, e si riaffaccia allora il tempo antico («Il castello dell’innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia di monti», Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap. XX), oppure triste e desolato:

quel fabbricone della scuola era uggioso e quell’orario spietato; ma un verso festoso risonava in ogni parte e rallegrava ogni cosa, ed era quello che il cuore canta una volta sola in settant’anni (Edmondo De Amicis, Alle porte d’Italia, 3.a impressione della nuova edizione dall’Autore, con l’aggiunta due capitoli, Milano, Treves, 1888, p. 378).

C’è poi l’indimenticabile giornata piovosa cantata da Lucio Battisti, grigia e incolore:

Sogno al mio risveglio di trovarti accanto
intatta con le stesse mutandine rosa,
non più bandiera di un vivissimo tormento
ma solo l’ornamento di una bella sposa.
Ma che colore ha una giornata uggiosa,
ma che sapore ha una vita mal spesa.
Ma che colore ha una giornata uggiosa,
ma che sapore ha una vita mal spesa

Una giornata uggiosa

L’uscita dell’album omonimo contenente il singolo era prevista per l’autunno del 1979, ma sarebbe slittata nel febbraio del 1980. Il fotografo Ilvio Gallo, realizzatore della copertina del disco, avrebbe così raccontato in un’intervista, quasi venticinque anni dopo, quell’esperienza:

«Nel febbraio del 1980 fui contattato dall’art director Mario Convertino, per la realizzazione del progetto “Una giornata uggiosa” che comprendeva: immagine di copertina, retro e videoclip. Seguì un incontro presso la Numero Uno per definire i dettagli, ricordo Lucio molto determinato e desideroso di portare a termine il lavoro al più presto, sentivo in questa urgenza tutto il bisogno di staccarsi dallo storico legame con Mogol […]. C’era l’esigenza di trovare il punto di vista particolare per realizzare gli scatti e individuai la ‘location’ più adatta nel cavalcavia di via Piranesi su viale Molise, quel porfido della pavimentazione aveva un’attrazione estetica fortissima. Altro elemento fondamentale: volevo una luce particolarmente uggiosa che, visto il periodo invernale, non avrebbe dovuto essere un problema. Ogni mattina alzavo gli occhi al cielo nella speranza di vedere un segno, una nuvola, qualcosa di suggestivo, ma un sole malato agitava le mie giornate… ormai non c’era più tempo, la data di consegna si avvicinava inesorabile, decisi di ricorrere alla finzione e una cisterna inondò d’acqua il set, così il mio banco ottico immortalò finalmente la scena. Con lo stesso stratagemma girammo il video ma, la notte precedente la consegna, durante il montaggio, una scarica magnetica distrusse il master da un pollice in maniera definitiva. Un’altra coincidenza “uggiosa” molto più grave avvenne qualche anno più tardi a seguito di una tempesta, il locale che custodiva il mio archivio si inondò e con esso tutto il materiale andò distrutto (Fabio Sanna e Michele Neri, Un’intervista uggiosa. Il fotografo Ilvio Gallo racconta la realizzazione della copertina del disco “Una giornata uggiosa” 29 giugno 2004)».

La copertina, in bianco e nero, mostrava una strada battuta dalla pioggia e vista dall’alto. Sul marciapiede del lato di sinistra c’era una persona con l’ombrello, l’assistente del fotografo. Sulla carreggiata del lato di destra spuntava il muso di una Volkswagen Maggiolino Cabrio di proprietà di un’amica dello stesso. Era, per chi allora la vide, di uno sfolgorante color oro.

***

Vi ripropongo l’elenco delle 30 parole “da salvare”, che abbiamo immaginato qualcuno avesse deciso di cancellare prima del tempo, e vi invito a salvarne una. Fate la vostra scelta nei commenti qui sotto (potete esprimervi una sola volta; se farete una seconda scelta, o una terza, una quarta, ecc., verrà considerata soltanto la prima) e accompagnatela con un commento sul motivo per il quale salvereste proprio quella parola. Nel corso della quarta edizione di Parole in cammino (il Festival della Lingua italiana e delle Lingue d’Italia: Siena, 1-5 aprile 2020), in cui lanceremo la Notte della Lingua Italiana (il 3 aprile), premieremo le motivazioni più belle. Io spiegherò intanto via via le 30 parole, una a settimana.

  1. abulico
  2. afflizione
  3. arguto
  4. becero
  5. bizzarro
  6. blaterare
  7. caustico
  8. coacervo
  9. corroborare
  10. deleterio
  11. elucubrare
  12. fedifrago
  13. fosco
  14. giubilo
  15. illazione
  16. intrepido
  17. laconico
  18. magnanimo
  19. mendace
  20. nugolo
  21. ondivago
  22. preambolo
  23. riottoso
  24. sagace
  25. sbigottire
  26. sbilenco
  27. solerte
  28. sporadico
  29. uggioso
  30. veemente

.

Massimo Arcangeli

Linguista, critico letterario, sociologo della comunicazione. Si è sempre nutrito di parole, che ama cercare in giro per il mondo.