L’attrazione fatale dei grandi numeri

Quando ero un ragazzino, a me piaceva giocare a flipper (“pinball”, se siete anglisti puri e duri; di per sé in inglese il flipper è solo la levetta che si fa scattare per far tornare la pallina più in alto). I modelli di flipper che si trovavano nei bar quand’ero davvero un bimbetto erano tutti elettromeccanici, con il punteggio indicato da una serie di rotori che si spostavano più o meno come le cifre di un contachilometri analogico; quando a un certo punto arrivarono i primi flipper elettronici con il punteggio indicato su un display ci fu un disperato tentativo di rendere più interessanti i vecchi flipper elettromeccanici accrescendo il punteggio ottenibile in una partita. Come fecero? Semplice: appiccicarono uno zero a destra dei rotori, e il punteggio si decuplicò immediatamente.

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Maurizio Codogno

Matematto divagatore; beatlesiano e tuttologo at large. Scrivo libri (trovi l'elenco qui) per raccontare le cose che a scuola non vi vogliono dire, perché altrimenti potreste apprezzare la matematica.