Chi è Mohammad Hannoun, accusato di aver finanziato Hamas

Ha 64 anni e vive in Italia dal 1983: due anni fa gli Stati Uniti avevano bloccato i conti della sua associazione

Mohammad Hannoun, arrestato perché accusato di finanziare Hamas
Mohammad Hannoun, arrestato perché accusato di finanziare Hamas (Marco Ottico/Lapresse)

Non è la prima volta che Mohammed Hannoun, arrestato sabato mattina su richiesta della procura nazionale antimafia, viene accusato di finanziare Hamas: negli ultimi anni sia gli Stati Uniti che Israele avevano segnalato più volte alla giustizia italiana le attività dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp), fondata nel 1994 da Hannoun e ora accusata di organizzare raccolte fondi spacciandole per beneficenza a scopi umanitari. Lui ha sempre respinto le accuse.

Mohammad Hannoun è palesinese, ma ha anche la cittadinanza giordana: ha 64 anni e abita in Italia dal 1983, a Genova. È laureato in architettura, ma non ha mai praticato la professione. Come scrive Repubblica, alla fine degli anni Novanta da presidente del centro islamico di Genova tentò di ricavare una moschea in una vecchia officina meccanica abbandonata. Il progetto era finanziato dall’Arabia Saudita, ma non fu mai portato a termine.

Fu in quegli anni che la procura di Genova iniziò a sospettare che Hannoun avesse legami con Hamas e altri gruppi radicali palestinesi. All’epoca le accuse furono archiviate, ma da allora le attività dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese sono state tenute costantemente d’occhio dalle procure e dalle autorità antiriciclaggio europee, comprese quelle italiane.

Tra il 2021 e il 2023 alcune banche come UniCredit e Crédit Agricole, oltre a Poste Italiane e PayPal, hanno chiuso i conti dell’associazione in seguito alle segnalazioni del governo israeliano, che già dal 2002 le aveva impedito di operare in Israele. Per lo stesso motivo anche operatori di pagamento internazionali come Mastercard, Visa e American Express avevano bloccato gli accrediti e quindi le donazioni.

Nel 2023 il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha inserito Hannoun e l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese in una lista di organizzazioni sanzionate perché accusate di finanziare il terrorismo. Dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 Hannoun ha partecipato a molte manifestazioni in favore del popolo palestinese, spesso prendendo la parola per denunciare i bombardamenti dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza.

Nel 2024 la questura di Milano aveva emesso nei suoi confronti un foglio di via, ovvero gli aveva vietato di entrare in città, dopo alcune frasi pronunciate durante una manifestazione. Un secondo foglio di via è stato emesso lo scorso ottobre sempre dalla questura di Milano e sempre con l’accusa di istigazione alla violenza durante una manifestazione.

«Non ho mai finanziato Hamas, ma, visto che me lo chiede, dico che Hamas rappresenta un partito che è stato democraticamente votato dal popolo palestinese, mentre condanno quegli appartenenti ad Hamas che commettono atti di terrorismo», aveva detto a Repubblica nel 2024. Hannoun aveva spiegato che i soldi spediti in Palestina servivano ad aiutare orfani o famiglie: «Ma tutto è trasparente. Intanto perché rendiconto in dettaglio ogni donazione, poi perché il tramite sono persone fidate che operano con strutture religiose, e infine perché le banche palestinesi sono continuamente monitorate da Israele».

Come aveva ricostruito nel 2023 il Foglio, negli ultimi anni Hannoun è stato in contatto con alcuni parlamentari di Sinistra Italiana e del Movimento 5 Stelle. Sui social Hannoun ha documentato gli incontri con Davide Tripiedi e Marco Bella del Movimento 5 Stelle, con Matteo Orfini del Partito Democratico (PD), con Stefano Fassina di Sinistra Italiana nel 2022 e con Laura Boldrini, ex presidente della Camera e deputata del PD.

Nel 2022 Hannoun ha tenuto una conferenza stampa alla Camera per presentare un report intitolato “Gerusalemme 2021, l’ebraicizzazione accende il confronto”, un incontro organizzato tra gli altri dal leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Nel 2023, sempre alla Camera, la deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari ha permesso ad Hannoun di tenere una conferenza stampa per presentare un rapporto dell’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese.