È stato assolto l’operaio accusato dell’omicidio di Mario Bozzoli

Alcuni esperimenti in una fonderia durante le indagini sull'omicidio di Mario Bozzoli, il 27 aprile 2022 (LaPresse) 
Alcuni esperimenti in una fonderia durante le indagini sull'omicidio di Mario Bozzoli, il 27 aprile 2022 (LaPresse) 

È stato assolto Oscar Maggi, l’operaio che lavorava nella fonderia di Marcheno, in provincia di Brescia, dove l’8 ottobre 2015 venne ucciso l’imprenditore Mario Bozzoli. Maggi era accusato di omicidio volontario in concorso con Giacomo Bozzoli, nipote di Mario, già condannato all’ergastolo in via definitiva per l’uccisione dello zio e oggi in carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto per Maggi una condanna a 30 anni, ma il giudice per l’udienza preliminare (il processo si è svolto con il rito abbreviato) l’ha assolto per non aver commesso il fatto.

Mario Bozzoli fu ucciso all’interno della fonderia di famiglia, che gestiva insieme al fratello e ai due nipoti, tra cui Giacomo. Il movente fu di natura economica, legato proprio alla gestione dell’azienda. Secondo quanto ricostruito dai giudici nel processo a carico di Giacomo Bozzoli, il corpo dello zio fu gettato nel forno da un dipendente della fonderia, Giuseppe Ghirardini, che fu trovato morto dopo aver ingerito una capsula di cianuro pochi giorni dopo l’omicidio di Mario Bozzoli. Nella loro sentenza, i giudici scrissero che anche Maggi aveva avuto una responsabilità nell’omicidio e nella distruzione del cadavere. Da qui l’apertura, nel novembre del 2024, del nuovo processo a suo carico, che si è concluso con l’assoluzione.