La gup di Milano ha approvato il risarcimento di 25mila euro proposto da Leonardo La Russa alla ragazza che lo accusava di revenge porn

Il tribunale di Milano (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
Il tribunale di Milano (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

La giudice per l’udienza preliminare di Milano Maria Beatrice Parati ha approvato l’offerta di risarcimento di 25mila euro proposta da Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, alla ragazza che lo aveva accusato di revenge porn, ovvero di aver diffuso immagini o video sessualmente espliciti in cui c’era la ragazza senza il suo consenso. La ragazza, che aveva chiesto un risarcimento da 50mila euro, ha rifiutato la cifra proposta da La Russa, che però essendo stata accettata dalla giudice comporta l’estinzione del reato.

L’accusa riguardava la notte tra il 18 e il 19 maggio, che la ragazza aveva passato con La Russa e un suo amico, Tommaso Gilardoni, prima in discoteca e poi a casa di La Russa, a Milano, dove il giorno dopo si era risvegliata in stato confusionale. La ragazza aveva poi denunciato La Russa e Gilardoni di stupro, accusa che era però stata archiviata a ottobre. La Russa e Gilardoni avevano però anche fatto alcuni video durante la serata, e per questo erano stati accusati anche di revenge porn (nome con cui si chiama comunemente il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti).

La giudice ha condannato Gilardoni a un anno di carcere, con pena sospesa (non andrà quindi in carcere), e al pagamento di 7mila euro come risarcimento e di 4mila euro per le spese processuali.