Il Parlamento Europeo ha revocato l’immunità all’eurodeputata Alessandra Moretti, accusata di essere coinvolta nel Qatargate

L'eurodeputata italiana Alessandra Moretti al Parlamento Europeo a Strasburgo, 15 dicembre (EPA/RONALD WITTEK)
L'eurodeputata italiana Alessandra Moretti al Parlamento Europeo a Strasburgo, 15 dicembre (EPA/RONALD WITTEK)

Il Parlamento Europeo ha approvato la revoca dell’immunità all’eurodeputata italiana Alessandra Moretti, del Partito Democratico, accusata dalla procura belga di essere coinvolta nel cosiddetto Qatargate, un caso di sospetta corruzione al Parlamento Europeo da parte di alcuni paesi, soprattutto Qatar e Marocco. La decisione ha ricevuto 497 voti a favore, 139 contrari e 15 astenuti. È stata invece confermata l’immunità dell’altra eurodeputata italiana, Elisabetta Gualmini, sempre del PD, di cui invece la procura belga aveva chiesto la revoca lo scorso marzo.

Moretti si è detta amareggiata per la decisione del Parlamento, sostenendo che sia stata guidata da «strategie e convenienze politico-elettorali».

L’inchiesta sul Qatargate, su cui da alcuni mesi non ci sono grosse novità, cominciò il 10 dicembre del 2022, quando le autorità belghe arrestarono una delle vicepresidenti del Parlamento Europeo, la greca Eva Kaili, l’ex parlamentare europeo italiano poi diventato lobbista Antonio Panzeri, il suo storico collaboratore Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale della ong No Peace Without Justice, legata al Partito Radicale. L’inchiesta della procura belga ruotava intorno a Panzeri, accusato di essere a capo di una rete di parlamentari europei, assistenti e funzionari che avrebbe lavorato per curare gli interessi di almeno due paesi esterni all’Unione, Qatar e Marocco, all’interno del Parlamento Europeo, in cambio di soldi.

Nell’inchiesta Moretti è accusata di aver favorito in qualche modo il Qatar, ricevendo in cambio dei favori. In una recente intervista al Corriere della Sera, Moretti ha detto che chi indaga non le attribuisce nessun passaggio di denaro e che non ha «mai ricevuto benefici, regali e vantaggi da nessuno e tanto meno dal Marocco o dal Qatar».